Ammalati all' estero? Obbligatorio avvertire i datore di lavoro

Puo’ accadere che un lavoratore si ammali durante un soggiorno all’ estero. In questo caso il principio di correttezza e buona fede che informa il rapporto di lavoro impone l' obbligo di darne comunicazione al datore di lavoro. L’ omissione di tale adempimento puo’ influire sulla prosecuzione del rapporto lavorativo in quanto viene ad essere impedito il diritto del datore di lavoro di controllare lo stato di malattia e la giustificatezza dell'assenza. La comunicazione permette al lavoratore di provarla a distanza di tempo, con il solo limite della impossibilità incolpevole di effettuare la prescritta comunicazione stessa.
Il datore di lavoro, su cui grava l'onere della prova della giusta causa o del giustificato motivo di licenziamento, può limitarsi, nel caso in cui tale giusta causa sia data dalla assenza ingiustificata del lavoratore dal posto di servizio, a provare che tale assenza si sia effettivamente verificata; sul lavoratore, qualora non abbia ottemperato e non abbia quindi comunicato all' azienda, grava invece l'onere di provare che tale omissione dipende da causa di forza maggiore, a lui non imputabile.
GZ -DZ
Cassazione civile Sentenza, Sez. IV, 24/06/2005, n. 13622