"Scienza e Professione"
Mensile di informazione e varie attualita' - Reg. Trib. Roma n. 397/2004 del 7/10/2004
Resp.:   Daniele Zamperini  O.M. Roma 19738 - O. d. G. Lazio e Molise 073422   

Dislipidemia: trattare aggressivamente

Secondo le linee-guida attuali, nei pazienti coronaropatici il valore dell’LDL dovrebbe essere portato a meno di 100 mg/dl. In uno studio multicentrico, randomizzato, internazionale, sponsorizzato dal produttore della pravastatina, i ricercatori hanno paragonato due terapie ipolipemizzanti: pravastatina a dose abituale (40 mg/die) e atorvastatina a dose alta (80 mg/die).
I partecipanti sono stati 4162 pazienti con sindrome coronarica acuta (età media 58 anni, 22% donne) e un valore di colesterolemia totale di 240 mg/dl o meno. I livelli medi di LDL in entrambi i gruppi erano di 106 mg/dl al momento della randomizzazione (circa una settimana dopo l’evento coronarico acuto).
Durante i 2 anni del follow-up i livelli di LDL sono diminuiti a 95 mg/dl con la pravastatina ed a 62 mg/dl con l’atorvastatina. L’incidenza dell’endpoint primario (decesso, infarto miocardico, angina instabile, rivascolarizzazione, stroke) è risultata significativamente minore con l’atorvastatina (22,4%) rispetto alla pravastatina (26,3%). Confrontati con i pazienti trattati mediante pravastatina, quelli trattati con atorvastatina hanno presentato meno procedure di rivascolarizzazione (14% in meno), meno angina instabile (29% in meno) e meno decessi da qualsiasi causa (28% in meno). I benefici maggiori si sono avuti nei soggetti di età inferiore a 65 anni e con un valore medio di LDL basale di 125 mg/dl. L’aumento dell’ALT è stato significativamente più frequente con l’atorvastatina (3,3% contro 1,1%). L’abbandono dello studio si è verificato in frequenza simile nei due gruppi.

Commento: Lo studio, conosciuto come PROVE-IT, fornisce una buona evidenza che una strategia ipolipemizzante aggressiva (l’atorvastatina è stata utilizzata ad 80 mg/die) fornisce i migliori risultati dopo un evento coronarico acuto. L’NNT dice che si devono trattare 25 pazienti con sindrome coronarica acuta per evitare 1 endpoint primario. L’unico appunto che si può condurre allo studio è che è stato confrontato un dosaggio medio di pravastatina con un dosaggio elevato di atorvastatina; sarebbe stato preferibile adottare una strategia aggressiva con entrambi i farmaci, per poter valutare l’eventuale superiorità di uno dei due.

NEJM, 350: 1495, 1562