I lavoratori con neoplasia hanno diritto al tempo parziale

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, (Circ. n. 40 del 22/12/2005) ha sottolineato una serie di benefici, spesso poco conosciuti dai lavoratori stessi, che tutelano i portatori di invalidita’ civile, di handicap, di malattia oncologica.

E’ evidente come tali situazioni possano intrecciarsi e coincidere nello stesso soggetto, con diverse importanti conseguenze. Particolarmente tutelati appaiono i lavoratori afflitti da patologie oncologiche, per i quali l'ordinamento giuridico ha introdotto ulteriori importanti istituti che, tuttavia, risultano ancora poco conosciuti ed utilizzati. Tali strumenti stabiliscono ad esempio periodi predeterminati durante i quali è giustificata la sospensione dell'obbligo di prestazione lavorativa, e durante i quali non e’ lecito licenziare il lavoratore malato.

In particolare si sottolinea come debba essere incentivata la flessibilità dell’ attivita’ lavorativa mediante il diritto al tempo parziale, conciliando esigenze di cura e mantenimento del posto di lavoro.

Gia’ il DL n. 276 del 2003 prevede infatti per i lavoratori affetti da neoplasie e che presentino ridotta capacità lavorativa (anche per gli effetti invalidanti delle terapie salvavita) il diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro a tempo pieno in lavoro a tempo parziale.

Il diritto a richiedere tale modifica contrattuale è un diritto soggettivo che mira a tutelarne, unitamente alla salute, la professionalità e la partecipazione al lavoro come importante strumento di integrazione sociale e di permanenza nella vita attiva.
 (DZ-GZ)