Class-Action per gli ex-specializzandi? Molta attenzione!
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Argomento: Varie utilità per il medico


Dall' Ufficio Legale del Sindacato Medici Italiani (SMI): Per gli ex specializzandi (1983/1991) non è prevedibile alcuna efficace class action. L' Ufficio Legale invita a diffidare delle proposte avanzate da alcune Associazioni Consumatori, perche’ probabilmente destinate all’ insuccesso, e di costo non indifferente.

"In queste settimane stanno circolando voci su una possibile “class action” a tutela dei medici specialisti delle scuole di specializzazione del periodo che va dal 1983 al 1991. La notizia, rimbalzata su internet, ha ridato una speranza alle migliaia di camici bianchi che da anni chiedono che si corrisponda la c.d. adeguata remunerazione per i loro anni di frequentazione alle scuole, come stabilito dalla direttiva comunitaria n. 82/76 e per il risarcimento dei danni per il tardivo recepimento della stessa direttiva.
Ma la realtà è ben diversa, al momento, in Italia, la cosiddetta “class action” non si può esercitare contro le amministrazioni pubbliche e, oltretutto, questa legge entrerà in vigore solo a giugno, salvo ripensamenti, modifiche, o ulteriori slittamenti decisi dalla nuova maggioranza parlamentare.
Al momento quindi le strade per dare uno sbocco a questa vicenda sono due: una legge che faccia una sanatoria oppure l’ennesimo ricorso ai tribunali.
Lo SMI, già Cumi-Aiss e prima ancora Aiss, è stato tra i protagonisti di questo lungo scontro a tutela dei giovani medici, con alterni risultati e anche con alcuni significativi successi, ma è bene ricordare che l’orientamento giurisprudenziale sugli svariati ricorsi presentati in questo decennio è fortemente negativo (vedi nota di seguito).
Sulla spinta di questo impegno e di queste sollecitazioni, nelle ultime legislature, è stato ripetutamente presentato dal senatore Manzione un disegno di legge per sanare definitivamente questa vicenda, ma questa iniziativa è rimasta lettera morta.
Questo lo stato delle cose, eppure, periodicamente, girano “informazioni” che alimentano false illusioni.
Lo SMI continuerà ad informare i medici sulle possibili soluzioni e sugli strumenti più adeguati per trovare una soluzione equa a questa controversa storia.
Nel frattempo, però, è opportune diffidare di certe “notizie” e soprattutto di chi vuole aggiungere al danno anche la beffa.
 Per il testo completo e molto articolato del parere dell' ufficio legale, leggere qui:







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