Uscire di casa per un qualsiasi motivo (anche solo per gettare i rifiuti) mentre si e' agli arresti domiciliari, costituisce evasione.
(Cass Penale VI sez. n. 36123/2014)
Daniele Zamperini
Una donna uscita di casa in pigiama e pantofole mentre era agli arresti domiciliari solo per buttare la spazzatura, era stata condannata per evasione (e la condanna e' stata poi confermata in Cassazione) sull'assunto che qualsiasi "allontanamento, ancorchè limitato nel tempo e nello spazio" è da considerarsi evasione, essendo irrilevanti i motivi che hanno determinato la condotta del detenuto. A nulla sono valse le considerazioni sull' abbigliamento della donna, certo non idoneo ad un tentativo di evasione.
Secondo la Corte, infatti, il divieto di uscire dall'abitazione senza apposita autorizzazione, è "assai semplice" e di "comune cognizione" e categorico. Anche perché, nel caso di particolari esigenze di vita, chiunque si trovi ai domiciliari, ha la possibilità di chiedere al giudice specifica autorizzazione ad allontanarsi dalla propria abitazione.
Commento personale:
abbiamo gia' parlato in questa testata di "evasioni" dai domiciliar aventi particolari connotazioni umoristiche (come ad esempio la donna che era uscita di casa per aspettare i carabinieri che dovevano portarla in carcere).
Va sottolineato pero' come la detenzione domiciliare sia gia' di per se' un alleggerimento della pena che altrimenti si sarebbe dovuta scontare in regime carcerario; non puo' essere (a modestissimo parere di chi scrive) ridotta al rango di pena "facoltativa", poco piu' di un piccolo castigo da scontare con elasticita' e un po' di sufficienza.
Daniele Zamperini