La medicina omeopatica nell' '800 a Roma
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Argomento: Rilassarsi fuori dalla professione


Il Belli, massimo poeta romanesco, ha detto la sua anche nel campo medico, e i suoi sonetti danno una visione molto vivida della medicina del suo tempo. Dopo il sonetto sull' Ospedale, ne presentiamo uno sulla medicina omeopatica ("piommatica") del suo tempo; non ne aveva evidentemente soverchia stima...

La Medicina Piommatica 1
(omeopatica)

E cche ne so che diavolo s’ impiccia
Sto sor dottor piommatico der caz&o
Che, stassi a me de cumannà a Ppalazzo,
ne vorrebbe fa carne da sarciccia.

Co ‘n granello de porvere rossiccia
Dice che, senza daje artro strapazzo,
er naso de quer povero ragazzo,
sibbè che nun c’è più, presto ariciccia. (ricresce)

Dice: “Si mette in d’un buccale pieno…”.
Dico: “E de ‘sto granello, sor dottore,
nun se po’ allora fanne pure a meno?”.

Dice: “Voi zzitto, e fate er servitore”.
Va a ffinì c’a ‘sto medico je meno;
e ssi je meno io, meno de core!

G.G. Belli, 5/4/1846







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