Una revisione sistematica della letteratura conferma che ci sono vari trattamenti efficaci nel ridurre il rischio fratturativo in soggetti con osteroporosi, ma la povertà dei confronti diretti non permette di individuare qual è più efficace.
Esistono numerosi farmaci che si sono dimostrati utili nel ridurre il rischio fratturativo nei pazienti con osteoporosi oppure con pregresse fratture vertebrali o dell'anca. Ma quali sono i trattamenti più efficaci?
Ha cercato di stabilirlo una revisione sistematica [1] che ha valutato la valididità di bifosfonati, raloxifene, denosumab e teriparatide.
Secondo gli autori della revisione bisogna trattare circa 60-89 pazienti per 1-3 anni per prevenire una frattura vertebrale e circa 50-67 pazienti per prevenire una frattura non vertebrale.
Tuttavia non è semplice definire quale sia il trattamento in assoluto più efficace per la povertà dei confronti diretti. In più i dati su pazienti di sesso maschile sono molto limitati.
In un editoriale di accompagamento [2] si fa notare che i risultati della revisione potrebbero non essere validi per gli anziani soprattutto se presentano fattori di rischio per cadute di tipo non muscolare o scheletrico.
Che dire?
In realtà questa revisione non fa che confermare i risultati di una precedente analisi di qualche anno addietro [3]. Anche in quel caso non fu possibile stabilire quale fosse il trattamento antifratturativo più efficace per mancanza di studi di paragone diretti.
Ci sembra, quindi, che il messaggio per il medico pratico sia semplice: se le evidenze scientifiche non permettono di dire con sicurezza se un determinato trattamento è più o meno efficace di un altro, la scelta non potrà che basarsi su altri parametri, come per esempio la tollerabilità nel singolo paziente o l'esistenza di specifiche controindicazioni.
Si rimane in attesa della pubblicazione dei risultati dello studio VERO (Vertebral Fracture Treatment Comparisons in Osteoporotic Women) prevista per il 2016. In questo studio sono state reclutate donne affette da osteoporosi e vengono paragonati vari trattamenti (teriparatide, risedronato, calcio, vitamina D).
Renato Rossi
Bibliografia
1. Crandall CJ et al. Comparative Effectiveness of Pharmacologic Treatments to Prevent Fractures: An Updated Systematic Review.Ann Intern Med. 2014;161:711-723
2. Bischoff-Ferrari HA and Meyer O. Comparative Effectiveness of Pharmacologic Treatments to Prevent Fractures: Is This All We Need to Know? Ann Intern Med. 2014;161:755-756.
3. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=3703