Si possono sospendere le statine ai malati terminali
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Argomento: Medicina Clinica


Un recente trial ha dimostrato che la sospensione delle statine in pazienti con malattie in fase molto avanzata è sicura e in grado di migliorare la qualità di vita.



Per valutare il bilancio danno-beneficio della sospensione delle statine a pazienti in fase terminale, ricercatori australiani hanno condotto un trial multicentrico, non in cieco, a gruppi paralleli. 381 malati ( età media 74,1 anni, nel 48,8% affetti da neoplasie), con aspettativa di vita compresa tra un mese ed un anno e recente deterioramento dello stato funzionale, sono stati randomizzati a continuare la terapia con statine oppure a sospenderla.
I malati assumevano le statine da almeno 3 mesi, in prevenzione primaria o secondaria, ma non dovevano avere presentato malattie cardiovascolari di recente.
Dopo un follow-up di un anno, la sopravvivenza media del gruppo è stata di 219 giorni, senza differenze di mortalità a 60 giorni tra i due gruppi (23,8% versus 20,3% rispettivamente per il gruppo sospensione e continuazione). La qualità di vita è risultata migliore nei pazienti che hanno sospeso la terapia. Gli eventi cardiovascolari sono stati pochissimi: 13 nel gruppo sospensione, 11 in quello continuazione della terapia. La sospensione della terapia ha determinato una riduzione media dei costi di 3,37 dollari al giorno e di 716 dollari per paziente.

Il trial ha diversi limiti, di metodo, soprattutto per la mancanza di cecità, e di merito: ha senso fare uno studio per rispondere ad una domanda dalla risposta scontata ? Ne parliamo perché gran parte della letteratura scientifica è dedicata alla valutazione delle indicazioni all’inizio delle terapie farmacologiche, mentre, ad esempio, pochissime linee guida forniscono raccomandazioni sull’utilità di sospenderle.
Studi come quello in esame possono essere la base non solo, come affermano gli autori, per ulteriori ricerche sulla sospensione di terapie, ad esempio anticoagulanti, ipoglicemizzanti, anti-ipertensivi, nei malati con ridotta aspettativa di vita, ma soprattutto per studi in grado di contribuire all’analisi di quella “epidemiologia dell’incertezza” tipica della pratica quotidiana.
Gli esempi sono molti, in particolare si può pensare agli anziani con polipatologie croniche, trattati con molti farmaci la cui sospensione non dovrebbe peggiorare l’evoluzione clinica ma anzi portare ad un miglioramento del loro stato di salute, in termini di esiti clinici, eventi avversi e ospedalizzazioni.


Giampaolo Collecchia


Bibliografia

1)Kutner JS, Blatchford PJ, Taylor DH, et al. Safety and benefit of discontinuing statin therapy in the setting of advanced, life-limiting illness: a randomized clinical trial. JAMA Intern Med 23 Mar 2015, doi:10.1001/jamainternmed.2015.0289.

2)Wise J. Terminally ill patients could benefit from stopping statins, study says. BMJ 2015; 350: h1620







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