Chi falsifica un certificato medico per ottenere permessi per malattia (cosa facilissima con i moderni mezzi) risponde del reato di truffa e puo' essere legittimamente licenziato (Cass. II Penale n 19479)
Daniele Zamperini
Un lavoratore dipendente di una scuola produceva certificati medici falsi per ottenere giorni di permesso retribuito per malattia.
Veniva soperto e denunciato. L' Amministrazione provvedeva anche al suo licenziamento.
Le Corti di merito lo riconoscevano colpevole di tentata truffa ai danni dello Stato, per cui l' interessato ricorreva in Cassazione.
L' interessato si difendeva sostenendo che i certificati da lui prodotti erano talmente grossolani da poter essere facilmente riconosciuti e quindi inidonei ad ingannare l' amministrazione.
La Cassazione ha respinto questa tesi condannandolo per tentata truffa ai danni dello Stato.
Era evidente, infatti, la «idoneita' ingannatoria» dei «falsi certificati», caratterizzati dall’intestazione del medico (realmente esistente), dal suo timbro e dalla sua firma (entrambi falsi).
I documenti presentati alla scuola apparivano «assolutamente conformi ad un qualsiasi certificato medico», anche alla luce della tipologia delle diagnosi riportate e del linguaggio utilizzato, anche se contenenti errori che potevano essere interpretati come mero errore materiale.
Confermata la condanna a due mesi di reclusione con condizionale, ammenda e spese di giudizio.