Sicurezza degli antidiabetici "incretine"
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Argomento: Medicina Clinica


Incretine, cancro pancreatico e scompenso cardiaco: risultati da nuovi studi.


Due studi pubblicati dal BMJ si sono occupati della sicurezza delle incretine (DPP-4 inibitori e agonisti del recetttore del GLP-1).

Di queste due classi di farmaci antidiabetici ci eravamo occupati in una pillola precedente [1] dove erano stati recensiti studi che le assolvevano da una possibile tossicità pancreatica (pancreatite e cancro pancreatico).

Sull'argomento ritorna il primo studio del BMJ [2] che ha esaminato se vi sia una associazione tra l'uso delle incretine e un aumentato rischio di cancro pancreatico. Sono stati studiati i dati di poco più di 972.000 pazienti inglesi, statunitensi e canadesi che avevano iniziato ad assumere un farmaco antidiabetico tra il 2007 e il 2013. Durante il follow up un cancro pancreatico si è sviluppato in 1221 soggetti ma non vi era un aumento del rischio in chi usava incretine rispetto a chi assumeva sulfoniluree.

Il secondo studio è una revisione sistematica con metanalisi sia di RCT (43 trials) che di studi osservazionali (9 studi di coorte e 3 studi caso-controllo). Lo scopo di questa analisi era di valutare se l'uso dei DDP-4 inibitori fosse associato ad un aumento del rischio di scompenso cardiaco. Si è evidenziato, sia negli RCT che negli studi osservazionali, che l'uso di questi farmaci, rispetto ai controlli, non risultava associato ad un aumento del rischio di scompenso cardiaco in generale.
Soprattutto in soggetti con patologie cardiovascolari o a rischio elevato per malattie cardiovascolari non si aveva un aumento statisticamente significativo del rischio di ricovero per scompenso cardiaco negli studi osservazionali (OR 1,41; CI95% 0,95-2,09), mentre negli RCT l'aumeto era al limite della significatività statistica (OR 1.13; CI95% 1.00 - 1,26).

Gli autori concludono che l'associazione tra l'uso dei DPP_4 inibitori e aumento del rischio di scompenso cardiaco è incerta anche a causa della brevità del follow up nei vari studi esaminati e della bassa qualità delle evidenze.

Il messaggio take away per il medico ci sembra questo: la mancanza di tossicità pancreatica delle incretine sembra ragionevolmente accertata, mentre, per quanto riguarda l'associazione tra DPP-4 inibitori e scompenso cardiaco, i dati a disposizione sono insufficienti per trarre conclusioni.

Ulteriori chiarimenti verranno sicuramente da studi futuri e dalla farmacovigilanza.


Renato Rossi


Bibliografia


2. Azoulay L et al. Incretin based drugs and the risk of pancreatic cancer: international multicentre cohort study. BMJ 2016;;352:i581

3. Li L et al. Dipeptidyl peptidase-4 inhibitors and risk of heart failure in type 2 diabetes: systematic review and meta-analysis of randomised and observational studies. BMJ 2016;352:i610







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