La demenza senile non è sempre compatibile con il regime carcerario
Data:
Argomento: Normative di interesse sanitario


La patologia psichica, specie nel caso che il detenuto non sia in grado di rendersi conto della sua situazione, puo' essere incompatibile col regime carcerario

 Un detenuto di Palermo ha chiesto di poter usufruire di una forma detentiva alternativa, e cioe’ degli arresti domiciliari, in quanto affetto da grave patologia psichica avente le caratteristiche della demenza senile.

Il Tribunale della liberta’ aveva respinto tale richiesta ritenendo che tale patologia potesse essere curata adeguatamente anche in carcere.

La Corte di Cassazione (I Sez Penale, sentenza 12716/2008) ha invece stabilito che la demenza senile puo’ essere, in certi casi, incompatibile con il regime penitenziario dispondendo un nuovo processo. La Suprema Corte ha sottolineato che ''la demenza necessita di una valutazione particolare onde verificare se il detenuto possa rendersi conto di cio' che accade e della sua condizione di costrizione fisica, anche ai fini di valutarne la pericolosita' ai fini della sussistenza delle esigenze cautelari''. Inoltre veniva anche sottolineata la necessita’ di esaminare in modo concreto la possibilita' effettuare in carcere le adeguate cure "al fine di verificare se le doglianze della difesa sull'inerzia della struttura carceraria siano effettive e quale ne sia il motivo''.

CP -PO







Questo Articolo proviene da Scienza e Professione - (Daniele Zamperini Medico)
http://www.scienzaeprofessione.it

L'URL per questa storia è:
http://www.scienzaeprofessione.it/modules.php?name=News&file=article&sid=142