Dopo un'attenta revisione della letteratura la USPSTF ha concluso che non ci sono prove a favore o contro lo screening della celiachia in soggetti asintomatici.
La celiachia è una condizione relativamente comune nella medicina di comunità e va ricercata in presenza di sintomi e segni non solo di tipo gastroenterologico [1].
Lo screening in soggetti asintomatici potrebbe essere utile? La United States Preventive Services Task Force, dopo un ampio esame degli studi presenti in letteratura, ha concluso che non lo sappiamo.
In pratica la Task Force americana sentenzia che non ci sono studi per poter valutare i benefici e i rischi dello screening in soggetti asintomatici.
Esaminiamo più in dettaglio le conclusioni della USPSTF.
1) Non ci sono evidenze adeguate circa l'impatto dello screening in soggetti asintomatici su mortalità, morbilità e qualità di vita. Per la verità non ci sono evidenze adeguate neppure per soggetti a rischio (per esempio per familiarità o altri fattori di rischio come le patologie
autoimmuni).
2) Non ci sono evidenze adeguate circa i benefici del trattamento in soggetti asintomatici diagnosticati tramite screening rispetto a soggetti in cui il trattamento sia stato iniziato dopo una diagnosi clinica.
3) Non ci sono evidenze adeguate circa i pericoli dello screening.
4) La storia naturale della celiachia silente e della celiachia potenziale non è nota. Per celiachia silente si intende una celiachia diagnostica grazie ai test sierlogici e alla biopsia intestinale in cui non siano presenti sintomi. Per celiachia potenziale si intende una celiachia con test positivi, danno intestinale lieve o assente, presenza oppure assenza di sintomi. Non è noto se queste due forme di celiachia vadano incontro, con il tempo, ad una celiachia classica oppure siano tipi distinti di malattia.
Che dire?
Purtroppo ancora una volta si deve constatare che la letteratura è povera di dati e non è possibile trarre una conclusione affidabile su una pratica di screening nè a favore nè contro.
In attesa di studi che possano meglio chiare la questione come comportarsi? A quali soggetti richiedere i test per la celiachia?
Ci sembra che siano condivisibili le raccomandazioni di alcune Società Scientifiche (American College of Gastroenterology, U.K. National Institute for Health and Care Excellence, North American Society for Pediatric Gastroenterology, Hepatology, and Nutrition) citate dalla Task Force americana.
Queste raccomandazioni ricalcano sostanzialmente quanto scrivemmo in una pillola precedente alla quale rimandiamo [1].
Renato Rossi
Bibliografia
1. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=4691
2. United States Preventive Services Task Force. Draft Recommendation Statement.
Celiac Disease:Screening.
http://www.uspreventiveservicestaskforce.org/Page/Document/draft-recommendation-statement150/celiac-disease-screening