A quanto si dice, l' istinto di portar via dall' albergo qualcosina di utile (o semplicemente di sfizioso) e' molto diffuso tra gli italiani (anche se tallonati da spagnoli, francesi e inglesi). Anche se spesso tollerato dagli alberghi, qualche volta si rischiano figuracce clamorose o addirittura una denuncia.
Ne avranno sgradevole ricordo i componenti di quel Consiglio Comunale italiano che, in gita in Giappone per un gemellaggio tra due citta' portarono via statuine e portacenere dall' albergo ignorando che si trattava di opere artistiche di valore e provocando cosi' proteste vivacissime (seguite da immediata restituzione del maltolto), figuraccia internazionale e rischiando addirittura un incidente diplomatico.
Figuraccia piu' contenuta (io ero presente ed ho assistito alla scenetta) fu quella di un illustre professore che, lasciando l' albergo in cui aveva soggiornato per congresso, si vide addebbitare nel conto una cifra extra non indifferente. Alle sue indignate proteste l' addetto dell' albergo rispondeva seraficamente che l' illustre aveva sottratto e portato via l' anno prima da un hotel della stessa catena due accappatoi di valore. La catena alberghiera si era segnata la cosa nel database e si era presa la soddisfazione di svergognarlo davanti a tutti. Inutile dire che l' illustre pago' senza fiatare e se ne scappo' via con la coda tra le gambe...
I furtarelli "abituali":
non vengono neanche considerati gli accessori da bagno, come bagnoschiuma, shampoo, cuffiette da doccia eccetera: il set di cortesia viene ormai condiderato quasi un "diritto" dell' ospite.
E' meno comprensibile portar via le pile del telecomando o il telecomando stesso, coperte, posacenere o accappatoi.
E piu' l' ospite e' VIP e piu' ci prova gusto...
Entro certi limiti l' abitudine e' tollerata, non lo e' se gli oggetti (come i vasetti giapponesi o gli accappatoi ) sono di valore: gli alberghi hanno studiato le loro contromisure, come raccontato sopra. Alcune catene, particolarmente suscettibili, hanno addirittura installato dei microcip antitaccheggio sugli asciugamani...
La legge, che non fa distinzione per i dettagli, configura questi comportamenti come furti. Se l'abergo si rivolgesse alle Autorita' si potrebbe incappare addirittura in un procedimento penale.
E' vero per fortuna che gli alberghi, tranne casi particolarmente eclatanti, non hanno interesse a pubblicizzarsi negativamente con provvediementi estremi, ma si avvertono segnali di un irrigidimento, orientandosi piu' spesso verso il recupero di quanto sottratto.
Credo che per l' illustre professore di cui ho parlato all' inizio la brutta figura fatta davanti a tanti colleghi sia scottata di piu' di un avviso di garanzia: sentirsi ridere alle spalle scotta, oh si' che scotta, soprattutto ai VIP...
Accorti, quindi, non si sa mai...
Daniele Zamperini