Triamterene nell'ipertensione
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Argomento: Medicina Clinica


 

 Il triamterene, associato all'idroclorotiazide, aumenta l'azione ipotensiva del tiazidico.


E' noto che la terapia diuretica può comportare la comparsa di ipopotassiemia. Una delle strategie messe in atto per ridurre il rischio di questo effetto collaterale è l'associazione del diuretico con il triamterene per la sua azione di risparmiatore di potassio.

Uno studio osservazionale suggerisce che l'associazione tra idroclorotiazide e triamterene aumenta l'efficacia ipotensiva rispetto al solo tiazidico [1].

Lo studio è stato effettuato ad Indianapolis analizzando un database sanitario elettronico sui dati di più di 17.000 pazienti ipertesi. Circa 3000 erano trattati con l'associazione idroclorotiazide-triamterene mentre circa 14.000 non assumevano il risparmiatore di potassio.

I ricercatori hanno suddiviso in partecipanti in due gruppi: un primo gruppo assumeva solo il diuretico (da solo o associato a triamterene), un secondo gruppo assumeva anche altri farmaci antipertensivi.

Si è visto che sia nel primo gruppo che nel secondo l'uso del triamterene era associato ad una riduzione dei valori della pressione sistolica, mediamente, di 1-4 mmHg a seconda anche degli altri farmaci ipotensivi assunti.

Gli autori concludono che il triamterere potenzia l'effetto ipotensivo dell'idroclorotiazide, fatto che dovrebbe essere preso in considerazione oltre al suo effetto di risparmiatore di potassio.

Che dire? Lo studio è di tipo osservazionale retrospettivo quindi questi risultati dovrebbero essere confermati da un RCT disegnato per questo scopo. Inoltre non è noto se l'effetto di potenziamento dell'azione ipotensiva sia associato anche ad una riduzione delle complicanze gravi cardiovascolari e renali dell'ipertensione.

In ogni caso ci sembra si possa dire che il triamterene è una opzione da considerare (in alternativa ai supplementi di potassio) quando si vuol minimizzare l'ipopotassiemia del diuretico. Un'altra alternativa è l'utilizzo dello spironolattone, dimostratasi molto valida quando ci si trova di fronte a forme resistenti di ipertensione [2].

In ogni caso è bene ricordare l'utilità di controlli periodici della potassia, soprattutto se il paziente assume altri farmaci che possono portare a iperkaliemia (aceinibitori e antagonisti del recettore dell'angiotensina).


Renato Rossi

Bibliografia


1. Tu W et al. Triamterene enhances the blood pressure lowering effect of hydrochlorothiazide in patients with hypertension. J Gen Intern Med 2016 Jan; 31:30.








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