Liraglutide nel diabete tipo 2
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Argomento: Medicina Clinica


Nello studio LEADER liraglutide ha ridotto mortalità cardiovascolare, infarto miocardico e ictus non fatale in soggetti con diabete tipo 2 ad alto rischio cardiovascolare.


Liraglutide è un analogo del glucagon-like peptide 1 (GLP-1)che viene usata nel trattamento del diabete tipo 2.

Lo studio LEADER [1] ha valutato l'efficacia di questo farmaco su endpoint clinici importanti in 9340 pazienti affetti da diabete tipo 2 ad alto rischio cardiovascolare (50 anni e presenza di malattia vascolare oppure 60 anni e presenza di fattori di rischio cardiovascolari).

Lo studio, randomizzato e controllato, prevedeva il trattamento dei soggetti arruolati con liraglutide (1,8 mg/die per via sottocutanea) oppure placebo. 
Si trattava di soggetti non in trattamento per il diabete oppure in trattamento con altri agenti orali o insulina basale. Sono stati esclusi soggetti in trattamento con GLP-1 agonisti, con DPP-4 inibitori o con insulina rapida.

L'endpoint primario era di tipo composto: morte cardiovascolare, infarto miocardico, ictus non fatale.

Il follow up medio è stato di 3,8 anni.

L'endpoint primario si verificò nel 13% del gruppo liraglutide e nel 14,9% del gruppo placebo (differenza statisticamente significativa, con una riduzione in termini relativi del 13% a favore di liraglutide).

La mortalità totale fu minore nel gruppo liraglutide: 8,2% versus 9,6%. Anche in questo caso la differenza risultava statisticamente significativa.

Liraglutide ridusse anche (seppur in maniera non significativa dal punto di vista statistico) l'infarto non fatale, l'ictus non fatale, i ricoveri per scompenso cardiaco e le pancreatiti.

Gli effetti collaterali più comuni di liraglutide furono di tipo gastrointestinale. L'ipoglicemia fu più frequente nel gruppo placebo.

Gli autori ricordano però che questi risultati potrebbero non essere validi nei pazienti diabetici a basso rischio cardiovascolare.

Come si vede si tratta di uno studio importante che dimostra come un farmaco antidiabetico (liraglutide) sia in grado di incidere favorevolmente non solo su parametri surrogati (glicemia, emoglobina glicata) ma anche su outcomes clinici importanti.
Lo studio LEADER si affianca quindi all'EMPA-REG [2]. In questo trial l'empagliflozin ridusse la mortalità cardiovascolare in soggetti affetti da dibete tipo 2 e ad elevato rischio cardiovascolare.

Come concludemmo in quell'occasione [2] sarà, però, importante che i risultati di questi studi vengano confermati in altri RCT.



Renato Rossi



Bibliografia

1. Marso SP et al. on behalf of the LEADER Trial Investigators. Liraglutide and Cardiovascular Outcomes in Type 2 Diabetes. N Engl J Med. Pubblicato online il 13 giugno 2016.

2. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=6408







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