La sincope da embolia polmonare
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Argomento: Medicina Clinica




Uno studio osservazionale italiano suggerisce che l'embolia polmonare potrebbe essere una causa di sincope più frequente di quanto si ritenga comunemente, almeno in alcune tipologie particolari di pazienti.


La sincope riconosce vari momenti etiologici, alcuni potenzilamente fatali come per esempio gravi aritmie cardiache [1]. 

Generalmente il paziente colpito da sincope viene studiato per riconoscere una causa neurologica o cardiaca, tuttavia andrebbe preso in considerazione anche l'embolismo polmonare [2,3].

Si ritiene che esso sia una causa rara di sincope, ma uno studio osservazionale trasversale suggerisce che forse le sincopi dovute ad embolia polmonare sono più frequenti di quanto non si creda [4].

Si tratta di uno studio italiano che ha arruolato 560 soggetti (età media 76 anni) ricoverati per un episodio sincopale.
Sono stati esclusi dallo studio soggetti che, nonostante la sincope, non venivano ricoverati (per esempio perchè si riteneva che l'episodio fosse legato ad una causa benigna) e soggetti che avevano avuto altri epidosi di sincope. Inoltre sono stati esclusi dallo studio le donne in gravidanza e i pazienti in trattamento anticoagulante.

I motivi per cui si procedeva al ricovero erano o la presenza di un trauma da caduta oppure la coesitenza di gravi condizioni cliniche, la mancanza di una spiegazione convincente che potesse spiegare la sincope e, infine, il sospetto di una sincope da causa cardiaca.

I partecipanti allo studio sono stati testati con il dosaggio del D-dimero; inoltre sono stati valutati con i criteri di Wells per determinare l'esistenza di fattori di rischio per embolia polmonare e, se era il caso, venivano eseguiti esami di imaging (angio-tc polmonare o ventilation-perfusion lung scan).

Gli esami di imaging hanno permesso di documentare che un'embolia polmonare era presente nel 17% dei soggetti esaminati. Fattori predittivi per la presenza di embolia polmonare erano un D-dimero elevato, uno score di Wells che evidenziava un rischio di embolia polmonare e, infine, la mancanza di una spiegazione ragionevole per l'episodio sincopale.

Che dire?

Lo studio è interessante e suggerisce che l'embolia polmonare è una causa abbastanza frequente di sincope, perlomeno nel sottogruppo di soggetti simili a quelli arruolati.
Va, tuttavia, notato che l'embolia polmonare veniva diagnosticata tramite tecniche di imaging e che lo studio non ha determinato quale sia l'importanza clinica di questo reperto strumentale su esiti a distanza.

In ogni caso riteniamo si possa concludere che il dosaggio del D-dimero e una valutazione clinica che prenda in considerazione i criteri di Wells per embolia polmonare sono di facile esecuzione e possono, quindi, essere adottati in tutti i pazienti con sincope o, perlomeno, in quelli con un primo episodio oppure in quelli nei quali non è evidente una causa della sincope.



Renato Rossi


Bibliografia


1. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=73

2. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=3971

3. http://www.pillole.org/public/manuale/pdf.asp?print=article&pID=113

4.Prandoni P et al. for the PESIT Investigators. Prevalence of Pulmonary Embolism among Patients Hospitalized for Syncope. N Engl J Med 2016 Oct 20; 375:1524-1531.







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