Uno studio osservazionale suggerisce che l'uso dei PPI non è associato ad un reale aumento del rischio di polmonite, il rischio è solo apparente ed è dovuto a fattori confondenti pre-esistenti.
Come si è visto in una pillola precedente, l'uso di inibitori di pompa protonica (PPI) potrebbe essere associato ad un aumentato rischio di polmonite [1].
Questo dato deriva, però, da studi di tipo osservazionale che, com'è noto, possono essere gravati da vari tipi di distorsioni (bias) e da fattori di cofondimento che rendono non sempre affidabili i risultati finali delle analisi.
Partendo da questa considerazione e dal fatto che, al contrario degli studi osservazioni, quelli randomizzati e controllati (RCT) non hanno evidenziato una correlazione tra uso di PPI e polmonite, alcuni autori hanno analizzato un database sanitario di circa 160.000 soggetti che avevano usato un inibitore di pompa protonica per la prima volta.
Per prima cosa sono stati esaminati i dati bruti e si è visto che effettivamente l'uso di PPI era associato ad un aumento del rischio di polmonite del 67%.
Tuttavia un seconda analisi ha evidenziato che in realtà il rischio di polmonite era più elevato nei 30 giorni prima che i pazienti assumessero il PPI rispetto ai 30 giorni dopo l'assunzione (rispettivamente incidence rate ratio di 1.92 e di 1,19).
E' stata poi effettuata una terza analisi in cui i dati sono stati aggiustati per vari fattori di confondimento e si è visto che il rischio di polmonite si riduceva del 9% nell'anno seguente l'assunzione del PPI.
Tutto questo permette agli autori di concludere che l'apparente aumento del rischio di polmonite associato alla terapia con PPI è dovuto probabilmente a fattori di confondimento (caratteristiche del paziente, gravità del reflusso gastroesofageo, patologie concomitanti) che sono pre-esistenti all'assunzione del PPI stesso.
Insomma lo studio sconfessa dati precedenti e lascia intendere che in realtà non è per nulla dimostrato che l'uso dei PPI comporti un reale aumento del rischio di polmonite.
Il risultato è sicuramente tranquillizzante sia per i medici che per i pazienti. In futuro vedremo se altri studi giungeranno alle medesime conclusioni.
Renato Rossi
Bibliografia
1. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=4729
2. Othman F et al. Community acquired pneumonia incidence before and after proton pump inhibitor prescription: population based study. BMJ 2016 Nov 19;355:i5813