L'intervento su nove fattori di rischio modificabili potrebbe ridurre l'incidenza della demenza o almeno ritardarne la comparsa.
Purtroppo la demenza è una patologia altamente invalidante che sta diventando sempre più frequente a cuasa del progressivo invecchiamento della popolazione.
Se fosse possibile prevenire o almeno ritardare la comparsa di demenza si otterrebero ripercussioni positive non solo sui malati ma sull'intera società visto che questa patologia assorbe notevoli risorse sia in termini umani che economici.
Il Lancet pubblica un report di una commissione di esperti secondo il quale circa poco più di un terzo dei casi di demenza sarebbe passibile di prevenzione (o comunque sarebbe possibile ritardarne la comparsa) se solo si riuscisse a controllare e combattere nove fattori di rischio [1].
I fattori di rischio individuati dagli esperti sono:
1) la scarsa educazione scolastica
2) l'ipertensione
3) l'obesità
4) la perdita della funzione uditiva
5) la depressione
6) il diabete
7) l'inattività fisica
8) il fumo
9) l'isolamento sociale
Secondo gli autori il controllo di questi fattori potrebbe ridurre l'incidenza di demenza.
Il report non si limita ad individuare i fattori di rischio modificabili della demenza ma fornisce anche alcune raccomandazioni tra cui:
a) l'uso degli inibitori della colinesterasi nei pazienti con demenza di Alzheimer o con demenza a corpi del Lewy
b) l'uso della memantina nei pazienti con demenza grave
c) il trattamento con farmaci dei sintomi psichiatrici, raccomandato nel caso di sintomi gravi.
Che dire?
Il report riveste sicuramente un interesse notevole perchè individua i fattori di rischio sui quali si potrebbe agire per ridurre una patologia grave che, oltre a impattare sull'autonomia del malato, spesso mette a repentaglio anche la salute dei familiari che devono accudire il paziente con demenza.
Tuttavia mentre su alcuni fattori il medico può intervenire con mezzi efficaci (trattamento dell'ipertensione, del diabete, dell'obesità, della perdita della funzione uditiva, della depressione), su altri gli spazi di manovra sono più ristretti anche se ancora possibili (per esempio trattamento del tabagismo, inattività fisica).
Su altri fattori di rischio purtroppo l'intervento non può essere limitato alla sola medicina ma chiama in causa soprattutto politiche socio-economiche su cui gli stati dovrebbero investire (per esempio la scarsa educazione scolastica e l'isolamento sociale).
Renato Rossi
Bibliografia
1. Livingston G et al. Dementia prevention, intervention, and care. Lancet. Pubblicatop online il 19 luglio 2017.