Uno studio ha esaminato qual è la evoluzione a lungo termine della gammopatia di significato indeterminato
Ci siamo già occupati in passato della gammopatia di significato indeterminato (MGUS) per cui consigliamo di consultare la relativa voce bibliografica per approfondimenti [1].
In questa occasione, invece, esamineremo uno studio [2] che aveva lo scopo di determinare quale sia l'evoluzione a lungo termine di questa condizione.
Lo studio ha preso in esame 1384 soggetti a cui era stata diagnosticata una MGUS tra il 1960 e il 1994.
Il follow up è stato in media di poco più di 34 anni.
Si è evidenziato che la MGUS conferisce un rischio di progressione verso il mieloma o un'altra patologia plasmacellulare o linfatica che è 6.5 volte maggiore rispetto ad una popolazione di controllo.
Il rischio di progressione era del 10% a 10 anni, del 18% a 20 anni e del 36% a 40 anni.
Nei pazienti con MGUS di tipo IgM il rischio di progressione era maggiore rispetto ai pazienti con altri tipi di MGUS. Per esempio il rischio di progressione era del 55% a 20 anni quando la MGUS IgM era associata a due altri fattori di rischio (rapporto tra catene leggere libere kappa/lambda alterato e valore della proteina monoclonale superiore o uguale a 1,5 grammi/decilitro).
Anche la sopravvivenza, in generale, risulta inferiore nei pazienti con MGUS rispetto a soggetti paragonabili per età e sesso: in media 8 anni versus 12.
Che dire?
Lo studio è importante perché dimostra che la MGUS non è una condizione benigna ed i pazienti che ne sono affetti devono essere costantemente monitorati onde scoprire precocemente i segni della progressione a mieloma multiplo o ad altra patologia plamocitaria o linfatica.
Renato Rossi
Bibliografia
1. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=2400
2. Kyle RA ed al. Long-term follow up of Monoclonal Gammopathy of Undetermined Significance. N Engl J Med 2018 Jan 18; 378:241-249.