Warfarin riduce rischio di cancro
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Argomento: Medicina Clinica




 Uno studio osservazionale norvegese ha valutato se esiste un legame tra uso del warfarin e insorgenza di neoplasie.


Uno studio norvegese di tipo osservazionale suggerisce che l'uso del warfarin è associato ad una riduzione del rischio oncologico negli anziani.

Lo studio [1], effettuato sul Norwegian National Registry, ha preso in esame più di 1.250.000 soggetti nati in Norvegia tra il 1924 e il 1954.

Il follow up medio è stato di circa 6 anni. 
Si è visto che l'incidenza di cancro era più bassa nei soggetti che assumevano warfarin rispetto a quelli che non lo assumevano.

In media la riduzione del rischio era del 16%.

La riduzione maggiore si aveva per i tumori del polmone (- 20%), della prostata (- 31%) e della mammella (- 10%). Non si è evidenziata una riduzione del rischio per il cancro del colon.
La riduzione più significativa si è osservata nei soggetti che assumevano warfarin per fibrillazione atriale o flutter atriale (- 32%). 

Gli autori spiegano che il warfain agisce con un duplice meccanismo: da una parte aumenta la risposta immunitaria dell'organismo ai tumori e dall'altra inibisce i recettori AXL tirosin-kinasi dipendenti che hanno un affetto oncogenetico.

Sempre secondo gli autori questi risultati potrebbero avere una implicazione importante per scegliere il farmaco da usare nei pazienti che necessitano un'anticoagulazione. 


Che dire? 

Il lavoro norvegese è di tipo osservazionale, con tutti i limiti che questo comporta. Tuttavia ha esaminato un numero molto elevato di soggetti per cui i dati evidenziati dovrebbero essere presi in considerazione e stimolare studi futuri.


Renato Rossi


Bibliografia

1. Haaland GS et al. Association of Warfarin Use With Lower Overall Cancer Incidence Among Patients Older Than 50 Years. JAMA Intern Med. Pubblicato online 6 novembre 2017.







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