Il medico non risponde di una somministrazione farmacologica non corretta se non e' dimostrato il nesso causale con il danno subito dal paziente. L' errore non si paga se non porta conseguenze (Cassazione 14033/2018)
Un bambino giunto in ospedale con una grave sepsi di origine incerta era stato trattato inizialmente dal pediatra con due cucchiai di olio di ricino.
Tale somministrazione risulto' poi non corretta dal punto di vista sanitario, trattandosi di un rimedio eccessivo per un paziente di tenera eta' e inutile, tuttavia tale somministrazione non era la causa del successivo decesso del bambino, neppure sotto l' aspetto di concausa.
Per tali motivi, conclude la Corte, il medico non può essere chiamato a rispondere del suo operato.
Daniele Zamperini