Una polipillola per l'ipertensione
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Argomento: Medicina Clinica




 Uno studio evidenzia che una polipillola contenente tre farmaci antipertensivi a basso dosaggio permette un miglior controllo dell'ipertensione rispetto alla terapia usuale.


 Uno dei maggiori problemi che si riscontra nel trattamento dell'ipertensione è la compliance del paziente alla corretta assunzione dei farmaci prescritti.

Questo comporta spesso un inadeguato controllo dei valori pressori, come è stato documentato da numerosi studi.

Tuttavia a questo problema si potrebbe ovviare con l'adozione di una strategia che faciliti l'aderenza del paziente alle prescrizioni del medico. Questa strategia potrebbe essere quella di usare una singola pillola che contenga più farmaci ipotensivi ed in parte questo approccio è già attuato nella pratica clinica visto che in commercio esistono combinazioni precostituite di due farmaci antipertensivi.

Uno studio in aperto effettuato in Sri Lanka si è proposto di valutare l'efficacia di quanto sopra [1]: sono stati reclutati 700 soggetti affetti da ipertensione (pressione 
sistolica >/= 140 mmHg e/o pressione diastolica >/= 90 mmHg; nel caso di diabete o nefropatia cronica la pressione doveva essere rispettivamente >/= 130 e 80 mmHg).

I partecipanti sono stati randomizzati a terapia usuale oppure all'assunzione di una singola pillola che conteneva tre ipotensivi a basse dosi (telmisartan 20 mg, amlodipina 
2,5 mg, clortalidone 12,5 mg).

A sei mesi di distanza una pressione inferiore a 140/90 mmHg (o inferiore a 130/80 mmHg nei diabetici e nei nefropatici) si ottenne nel 70% dei pazienti trattati con la 
triplice terapia e nel 55% dei pazienti trattati con terapia usuale. 
Eventi avversi si ebbero nel 38,1% del primo gruppo e nel 34,8% del secondo, ma non ci furono differenze tra i due gruppi per quanto riguarda la sospensione della terapia a 
causa di effetti collaterali.

Lo studio non ha valutato endpoint clinicamente rilevanti come la mortalità e la morbilità, tuttavia suggerisce che una polipillola contenente tre comuni antipertensivi a basso dosaggio potrebbe essere una mossa vincente per ottenere un maggior controllo dei valori tensivi nei pazienti ipertesi.
Si tratta di una opzione che ha l'evidente svantaggio di usare dosi fisse di farmaci e quindi non permette di una personalizzazione del trattamento, necessaria 
soprattutto nei pazienti di difficile gestione. 
Ma se studi futuri effettuati con maggior casistica e follow up prolungati dimostrassero una riduzione di outcomes hard rispetto alla terapia usale, questa modalità di trattamento potrebbe essere trasferita con beneficio alla pratica quotidiana.


Renato Rossi


Bibliografia

1. Webster R et al. Fixed Low-Dose Triple Combination Antihypertensive Medication vs Usual Care for Blood Pressure Control in Patients With Mild to Moderate Hypertension in 
Sri Lanka. A Randomized Clinical Trial. JAMA 2018 Aug 14; 320:566-579.
 







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