Nello studio ASCEND, effettuato in diabetici senza pregressi eventi cardiovascolari, gli acidi grassi omega 3 non hanno ridotto gli eventi e i decessi rispetto al placebo.
Una recente pillola ha esaminato l'efficacia degli acidi grassi omega 3 nella prevenzione degli eventi cardiovascolari [1].
Ma qual è l'effetto degli omega 3 in una popolazione particolarmente a rischio cardiovascolare come i diabetici?
Ha cercato di rispondere alla domanda lo studio ASCEND.
Il trial, presentato al congresso di Monaco di Baviera della ESC (European Society of Cardiology) e pubblicato contemporaneamente sul New England Journal of Medicine [2], era uno studio in cui veniva valutato anche l'effetto dell'ASA sulla stessa popolazione (per quest'ultimo aspetto si consiglia la lettura della relativa pillola [3]).
Nello studio, di prevenzione primaria, sono stati reclutati 15.480 soggetti (età >/= 40 anni) con diabete tipo 2, randomizzati a supplementi di omega 3 (1 g/die) oppure placebo.
L'endpoint primario era di tipo composto: infarto non fatale, ictus, TIA, decesso da causa cardiovascolare. Il follow up è stato in media di 7,4 anni.
L'endpoint primario si verificò nell'8,9% del gruppo omega 3 e nel 9,2% del gruppo placebo (differenza statisticamente non significativa).
Non si registrarono differenze tra i due gruppi per quanto riguarda decessi totali, neoplasie, eventi avversi gravi.
Lo studio, quindi, conferma sostanzialmente quanto evidenziato dalla metanalisi Cochrane [1]. Un altro trial, denominanato VITAL, è in dirittura d'arrivo e dovrebbe portare ulteriori elementi di conoscenza.
Rimane la domanda: quali sarebbero i risultati se si usassero dosi più elevate di omega 3 (per esempio 2-3-4 grammi/die)?
Renato Rossi
Bibliografia
1. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=6999
2. The ASCEND Study Collaborative Group. Effects of n-3 fatty acid supplements in diabetes mellitus. N Engl J Med. Pubblicato online il 18 agosto 2018.
3. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=7014