Idrossiclorochina: studio randomizzato cinese
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Argomento: Medicina Clinica





 Uno studio randomizzato cinese su 150 pazienti con COVID-19 suggerisce che l'idrossiclorochina non porta a 28 giorni ad una maggior negativizzazione per coronavirus rispetto al trattameno standard.


In questo studio cinese sono stati reclutati 150 pazienti affetti da COVID-19; l'età media era di 46 anni, il 45% era di sesso femminile.

Nella maggior parte dei casi la malattia si presentava lieve o moderata, grave in due pazienti.

I partecipanti sono stati randomizzati a trattamento standard (che poteva comprendere anche antivirali) e trattamento standard associato a idrossiclorochina (1200 mg/die per i primi 3 giorni seguiti da 800 mg/die).
La durata del trattamento è stata di 2 settimane (una settimana in più nei pazienti con forme gravi).

L'endpoint primario dello studio era rappresentato dalla negativizzazione virale al 28° giorno: 85,4% nel gruppo idrossiclorochina e 81,3% nel gruppo controllo, differenza statisticamente non significativa (p = 0,341).

Non si è riscontrata una differenza statisticamente significativa tra i due gruppi per quanto riguarda il miglioramento dei sintomi al 28° giorno.
Solo un'analisi post-hoc dopo aver rimosso fattori di confondimento suggerisce che l'idrossiclorochina può essere efficace nel migliorare i sintomi rispetto a chi non riceve un trattamento antivirale. Secondo gli autori questo potrebbe essere dovuto alle proprietà antinfiammatorie del farmaco.

Una maggior riduzione della PCR si è avuta nel gruppo idrossiclorochina.
Effetti avversi si sono registrati nel 30% dei casi nel gruppo idrossiclorochina e nell'8,8% dei casi nel gruppo controllo.

Che dire?

Lo studio purtroppo, anche se randomizzato, ha valutato un endpoint primario non hard (la percentuale di negativizzzione al coronavirus) mentre sarebbe stato interessante se avesse valutato mortalità e necessità di ricoveri in terapia intensiva.

Non vengono riportati dati sui decessi (il che fa ritenere che nessuno dei soggetti arruolati sia morto durante il follow up): pertanto non è possibile rispondere alla domanda se l'idrossiclorochina possa ridurre la mortalità. 

Il miglioramento dei sintomi associato al trattamento con idrossiclorochina rispetto ai pazienti del gruppo controllo non trattati con antivirali è da valutare con prudenza: si tratta di un endpoint secondario che deriva, inoltre, da una analisi a posteriori dopo aver escluso i soggetti trattati con antivirali.

L'elevata percentuale di eventi avversi (soprattutto diarrea) registrata nel gruppo idrossiclorochina si spiega, probabilmente, con le alte dosi impiegate e con la durata del trattamento.


Renato Rossi


Bibliografia

1. Tang W et al. Hydroxychloroquine in patients with COVID-19: an open-labe, randomized, trial.
medRxiv pre-print. https://doi.org/10.1101/2020.0410.20060558







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