Antinfiammatori per la depressione?
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Argomento: Medicina Clinica





 Una metanalisi suggerisce che farmaci ad azione antinfiammatoria potrebbero essere utili nel trattamento della depressione maggiore.


 Circa un terzo dei pazienti affetti da depressione maggiore non risponde alla terapia tradizionale.
Questo ha portato ad ipotizzare che nella genesi della depressione siano implicati meccanismi differenti.
In effetti recenti evidenze suggeriscono che vi possa essere un legame tra flogosi e depressione: in particolare la presenza di uno stato flogistico potrebbe accentuare i 
sintomi depressivi. Numerosi studi hanno evidenziato che nei pazienti depressi vi è un aumento delle citochine infiammatorie sia periferiche che centrali [1].

Da qui nasce l'ipotesi che farmaci con azione antinfiammatoria potrebbero essere utili nel trattameno della depressione.
Per stabilirlo è stata effettuata una metanalisi di 30 studi clinici randomizzati e controllati, per un totale di 1610 soggetti arruolati.

L'analisi dei risultati suggerisce che farmaci ad azione antinfiammatora possono ridurre i sintomi depressivi rispetto al placebo.
L'analisi per sottogruppi ha evidenziato che tale riduzione si ottiene sia nel caso di monoterapia sia quando l'antinfiammatorio viene aggiunto alla terapia tradizionale.

I farmaci che si sono dimostrati efficaci sono gli antinfiammatori non steroidei, le statine, i grassi omega 3, la minociclina.

Gli autori definiscono promettenti questi dati, tuttavia la depressione maggiore ha un decorso cronico, per cui la qualità di vita e gli effetti avversi dei vari trattamenti 
richiedono ulteriori studi.

Le conclusioni degli Autori sono senza dubbio condivisibili. Vi è da dire, inoltre, che la metanalisi ha assemblato studi di piccole dimensioni (in 30 RCT erano stati arruolati solo 
poco più di 1600 pazienti): prima di implementare l'uso di farmaci con azione antinfiammatoria nel trattamento della depressione sarebbero necessarie ulteriori evidenze. 
D'altra parte molti dei farmaci esaminati sono in uso da molti anni e il loro profilo di sicurezza è ben noto per cui sono facilmente maneggiabili dai medici curanti.


Renato Rossi


Bibliografia

1. Felger JT. Imaging the Role of Inflammation in Mood and Anxiety-related Disorders. Curr Neuropharmacol. 2018 Jun; 16:533-558.

2. Bai S et al. Efficacy and safety of anti-inflammatory agents for the treatment of major depressive disorder: a systematic review and meta-analysis of randomised controlled trials. Neurology, Neurosurgery and Psychiatry. Pubblicato online il 28 ottobre 2019.







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