In anziani ricoverati in case di riposo il paracetamolo si è dimostrato in generale sicuro; solo nei diabetici l'uso risulta associato ad un aumento del rischio di ictus, ma questo dato va interpretato con cautela.
Il paracetamolo è uno degli analgesici più usati. Alcuni ricercatori si sono proposti di analizzare il rapporto tra uso di paracetamolo e mortalità ed eventi cardiovascolari perchè una revisione sistematica aveva suggerito che l'uso di questo farmaco a dosaggi terapeutici era associato ad un aumento di eventi avversi cardiovascolari e gastrointestinali [1].
Gli autori hanno quindi effettuato un'analisi secondaria dello studio IQUARE [2], uno studio controllato non randomizzato effettuato in Francia. Nell'analisi sono stati valutati i dati di 5429 soggetti (età da 78 a 92 anni) ricoverati in case di riposo.
L'analisi ha dimostrato che l'uso del paracetamolo non era associato ad un aumento della mortalità o dell'infarto miocardico. Un aumento del rischio di ictus (HR 3,19; 95%CI 1-25-8,18) si è registrato nei pazienti diabetici.
Gli autori concludono che nonostante l'età avanzata, l'assunzione di molti farmaci, la coesistenza di varie patologie, il paracetamolo si è dimostrato sicuro per la maggioranza dei soggetti, con l'esclusione dei diabetici. Tuttavia gli stessi autori suggeriscono cautela nell'interpretare quest'ultimo dato per cui richiamano la necessità di ulteriori studi da effettuarsi in anziani con diabete.
Che dire?
La cautela degli autori è comprensibile. Non solo lo studio IQUARE è uno studio non randomizzato, ma l'analisi sull'associazione tra paracetamolo ed eventi avversi è un'analisi secondaria. E' buona norma, quando si effettuano analisi secondarie di studi disegnati per altri scopi, interpretare i risultati ottenuti con molta prudenza.
Analoga prudenza è opportuna anche quando si valutano i risultati di revisioni sistematiche di studi osservazionali.
In definitiva possiamo dire che il paracetamolo è una buona scelta iniziale quando si deve usare un analgesico. In particolari soggetti (per esempio soggetti con pregressi aventi cardiocerebrovascolari, diabetici anziani, etc.) va sempre bilanciato il beneficio atteso con un eventuale aumento di effetti avversi.
Renato Rossi
Bibliografia
1. Roberts E et al. Acetaminophen: not as safe as we thought? a systematic literature review of observational studies. Ann Rheum Dis 2016; 75:552-559.
2, Girard P et al. Acetaminophen Safety: Risk of Mortality and Cardiovascular Events in Nursing Home Residents, a pective Study. Journal of the American Geriatrics Society. Pubblicato online il 26 marzo 2019.