Una proposta operativa per discriminare tra infezione da SARS-CoV-2 e altre infezioni respiratorie.
Con l’avvicinarsi dell’inverno sarà sempre più importante poter distinguere fra comuni virosi respiratorie (influenzali e non) e infezione da SARS-CoV-2.
Data l’impossibilità di poter velocemente e facilmente accedere al test diagnostico gold standard (tampone naso-faringeo) per tutti (già oggi in molte città i tempi di attesa sono di vari giorni) bisogna pensare ad una strategia alternativa.
In un articolo del New England Journal of Medicine si sostiene che è necessario distinguere tra test diagnostici e test di screening [1].
Secondo l’opinione di chi scrive una possibilità è l’ampia diffusione dei test salivari rapidi che, in associazione alla clinica, potrebbero costituire un filtro efficace in grado di ridurre il sovraccarico di lavoro delle strutture diagnostiche ospedaliere.
I test salivari rapidi hanno una sensibilità inferiore al tampone naso-faringeo e quindi sono gravati da un maggior numero di falsi negativi.
Però questa svantaggio è compensata da alcuni pregi:
· possono essere acquistati dal paziente (per esempio direttamente in farmacia)
· possono essere facilmente eseguiti a domicilio dallo stesso paziente senza necessità di personale e strumentazione
· possono essere ripetuti con tempi di attesa del risultato di pochi minuti
Un’ampia diffusione di questi test permetterebbe anche di contenerne il costo.
Da qui una proposta operativa che potrebbe aiutare i Medici di Medicina Generale nel difficile compito di screening.
1. Pazienti con sintomi respiratori e dispnea e/o ipossiemia (ossimetria inferiore o uguale a 94%) e/o alterazioni del gusto e/o dell’olfatto: richiesta del tampone.
2. Pazienti con solo ageusia/anosmia: test salivare rapido (da ripetere dopo 24/48 ore se negativo) oppure immediato tampone naso-faringeo se situazione logistica locale lo consente
3. Pazienti con sintomi respiratori aspecifici:
a) test salivare rapido positivo: richiesta tampone
b) test salivare rapido negativo: terapia sintomatica e attesa (48 ore); se compaiono dispnea, ipossiemia e/o alterazioni del gusto/olfatto si richiede il tampone naso-faringeo; altrimenti ripetizione test salivare rapido: se positivo si richiede il tampone naso-faringeo; se negativo: ulteriore attesa con rivalutazione situazione clinica e ripetizione test salivare dopo 24 ore; se test salivare ancora negativo ma persistenza o aggravameno della sintomatologia o comparsa di segni di allarme (anosmia, ageusia, dispnea) si richiede il tampone naso-faringeo.
Renato Rossi
Bibliografia
1. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=7472