Anticorpi monoclonali per la prevenzione della COVID-19
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Argomento: Medicina Clinica




Un'associazione di casirivimab e imdevimab è efficace nel prevenire l'infezione da coronavirus in soggetti conviventi di persone recentemente diagnosticate positive.


In alcuni precedenti abbiamo visto che gli stessi per monoclonali possono essere utili la COVID-19 nei soggetti non ricoverati.
Ora il New England Journal of Medicine pubblica uno studio in cui una stipula di un preventivo monoclonali è stata usata a scopo preventivo [1].

Si tratta dello studio denominato REGEN-COV (precedentemente noto come REGN-COV2) in cui sono stati reclutati soggetti a rischio entro 96 ore da quando un familiare convivente era stato riscontrato un'infezione da SARS-CoV-2.
I partecipanti sono stati randomizzati a una combianzione di monoclonali (casirivimab e imdevimab) somministrati in dose unica per via sottocutanea oppure un placebo.
Una infezione sintomatica si è sviluppata nell'1,5% dei soggetti trattati e nel 7,8% del gruppo placebo, pari a una riduzione del rischio relativo dell'81,4% (P < 0,001).
Gli individui monoclonali hanno ridotto l'infezione sia sintomatica che asintomatica del 66,4%. Nei sogegtti sintomi il tempo di scomparsa dei sintomi era di circa 2 settimane inferiore nel gruppo trattato con monoclonali che hanno ridotto anche la durata di un'elevata carica virale.

Insomma, lo studio è passo in avanti e dimostra che un cocktail di anticorpì monoclonali è in grado di un intervento significativo azione preventiva in persone a rischio molto elevato perchè di soggetti a cui era stata diagnosticata un'infezione da coronavirus. La somministrazione deve però essere effettuata precocemente, entro pochi giorni, affinchè si abbia una prevenzione efficace. Secondo i dati dello studio è sufficiente trattare circa 16 persone per evitare un'infezione sintomatica.


Renato Rossi


Bibliografia

1. O'Brien MP et al. per il team di prova per la prevenzione della fase 3 del Covid-19. Combinazione di REGEN-COV sottocutanei per prevenire Covid-19. N Inglese J Med. 4 agosto 2021.
DOI: 10.1056/NEJMoa219682.







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