L’associazione nirmatrelvir/ritonavir riduce il rischio di ospedalizzazione di poco meno del 90% nei pazienti ambulatoriali a rischio evolutivo.
L’associazione nirmatrelvir/ritonavir (Paxlovid) è già stata autorizzata nel trattamento della covid-19 in pazienti ambulatoriali a rischio di aggravamento. Vengono ora pubblicati i risultati dello studio EPIC-HR in cui sono stati reclutati 2246 pazienti trattati entro 5 giorni dall’inizio dei sintomi con Paxlovid oppure placebo. I pazienti ambulatoriali avevano almeno un fattore di rischio evolutivo grave e non erano stati vaccinati.
Il ricovero o il decesso si sono verificati nello 0,77% del gruppo trattato e nel 6,31% del gruppo placebo (riduzione dell’88%).
Gli effetti collaterali più frequenti del Paxlovid sono stati la disgeusia e la diarrea.
Il nirmatrelvir agisce inibendo la proteasi del SARS-CoV-2 mentre il ritonavir (un antiretrovirale) inibisce il CYP3A4 e quindi aumenta i livelli ematici del nirmatrelvir.
Lo studio non ci dice se il Paxlovid possa essere efficace anche nei soggetti senza fattori di rischio e in coloro già vaccinati: sono in corso alcuni RCT per stabilirlo.
Il Paxlovid presenta il vantaggio, rispetto agli anticorpi monocloanali, di poter essere somministrato a domicilio per via orale, con l'avvertenza che deve essere usato precoocemente, entro pochi giorni dall'insorgenza dei sintomi.
Renato Rossi
Bibliografia
1. Hammond J, Leister-Tebbe H, Gardner A, Abreu P, Bao W, Wisemandle W, Baniecki M, Hendrick VM, Damle B, Simón-Campos A, Pypstra R, Rusnak JM; EPIC-HR Investigators. Oral Nirmatrelvir for High-Risk, Nonhospitalized Adults with Covid-19. N Engl J Med. 2022 Apr 14;386(15):1397-1408. doi:10.1056/NEJMoa2118542. Epub 2022 Feb 16. PMID: 35172054; PMCID: PMC8908851.