Vi sono incertezze sull’efficacia dei miorilassanti non benzodiazepinici nel trattamento della lombalgia
I miorilassanti non appartenenti alla categoria delle benzodiazepine sono ampiamente usati nel trattamento delle forme acute di lombalgia.
Per valutare la loro efficacia è stata effettuata una metanalisi [1] che ha 49 studi in cui i miorilassanti sono stati confrontati con il placebo oppure con altri trattamenti (usual care), lista d’attesa o nessun trattamento.
Il rischio di distorsioni (valutato in 39 studi) è risultato alto in 28 studi, moderato in 3 e basso in 8.
A distanza di 15 giorni dall’inizio del trattamento i miorilassanti comportano un piccolo miglioramento del dolore che dal punto di vista clinico non è importante (evidenza molto bassa). I miorilassanti possono aumentare il rischio di eventi avversi (vertigini, cefalea, nausea) che però in genere non sono gravi.
Per quanto riguarda la lombalgia subacuta e cronica gli studi sono pochi e risulta difficile trarre conclusioni.
Gli autori concludono che esiste molta incertezza circa l’efficacia dei miorilassanti nella lombalgia acuta e sarebbero necessari studi con più ampia casistica per dirimere per dirimere la questione.
Gli autori notano che le linee guida forniscono raccomandazioni discordanti sui miorilassanti: alcune li consigliano, altre no.
Data l’incertezza si raccomanda che venga fornita ai pazienti un’informazione completa e che la decisione sia condivisa.
Renato Rossi
Bibliografia
1. Cashin AG et al. Efficacy, acceptability, and safety of muscle relaxants for adults with non-specific low back pain: systematic review and meta-analysis. BMJ 2021;374:n1446