Una revisione sistematica ha valutato l’efficacia degli inibitori della Janus kinasi nel trattamento della covid-19.
Gli inibitori della Janus Kinasi hanno attività antivirale e antinfiammatoria per cui ne è stato proposto l’uso della covid-19.Una revisione sistematica ne ha valutato l’efficacia: in tutto sono stati analizzati 6 RCT per più di 11000 soggetti arruolati.
Gli inibitori della Janus kinasi associati alla terapia standard sono stati paragonati alla sola terapia standard (che comprendeva steroidi, antibiotici, antivirali, anticoagulanti).
In 4 studi è stato valutato il baricitinib, in uno il tofacitinib e in 1 il ruxolitinib.Gli inibitori della Janus kinasi hanno ridotto la mortalità totale a 28 giorni dal 13,1% al 9,5% (RR 0,72; IC95% 0,57-0,91).
La mortalità a 60 giorni è stata ridotta dal 18,1% al 12,5% (RR 0,69; IC95% 0,56-0,86).
Gli autori concludono che gli inibitori della Janus kinasi, in pazienti ricoverati per covid-19, probabilmente riducono la mortalità totale, il rischio di peggioramento clinico e di eventi avversi gravi.
La certezza di queste evidenze è stata ritenuta di entità moderata.
L’analisi per sottogruppi non è riuscita a identificare particolari categorie di pazienti che possono beneficiare di più o di meno della terapia.
Al momento non vi sono prove che questi farmaci siano efficaci nei pazienti asintomatici o ambulatoriali.
Insomma la revisione suggerisce che nei pazienti con covid-19 grave alla terapia standard si dovrebbero aggiungere anche gli inibitori della Janus kinasi.
Renato Rossi
Bibliografia
1. Kramer A et al. Janus kinase inhibitors for the treatment of COVID-19. Cochrane Database Syst Rev. 2022 jun 13; 6:CD015209. Doi: 10.1002/14651858.CD015209.