Una breve sintesi su una strana patologia: la sindrome da sensibilità chimica multipla.
La sindrome da sensibilità chimica multipla (multiple chemical sensivity syndrome, MCS), detta anche intolleranza ambientale idiopatica, è una condizione cronica caratterizzata dalla comparsa di una varietà di sintomi dopo l’esposizione (o la ritenuta esposizione) a bassi livelli di sostanze chimiche generalmente sopportati da altre persone.1-5
Tra le sostanze più spesso implicate ricordiamo:
petrolio e suoi derivati;
gas di scarico delle auto;
formaldeide;
plastica;
prodotti di pulizia per la casa;
vernici;
profumi;
pesticidi;
fumi industriali.
Non vi sono test o accertamenti che possano spiegare tali sintomi e, in realtà, vi è ampio dibattito se questa sindrome esista.
Attualmente non vi sono criteri universalmente accettati di riferimento per la diagnosi.I sintomi compaiono dopo l’esposizione a un supposto agente chimico e regrediscono in seguito alla sua rimozione.
La sintomatologia è di tipo aspecifico e interessa sia il sistema nervoso che altri organi:
astenia, malessere;
senso di nausea, sudorazione;
palpitazioni, tachicardia;
vertigini, cefalea, disturbi della memoria;
mialgie, artralgie; dispnea, iperventilazione;
dolore addominale, diarrea;
sintomi psichici (ansia, depressione).
Data l’estrema varietà dei sintomi denunciati, la frequente sovrapposizione con altre condizioni caratterizzate da sintomi clinicamente inspiegabili (sindrome da fatica cronica, fibromialgia, ecc.) e la mancanza di criteri diagnostici è comprensibile come l’esistenza stessa della sindrome sia stata messa in discussione.
La prevalenza della MCS è difficile da stimare a causa della mancanza di criteri standardizzati di diagnosi e dei differenti risultati dei vari studi.
La prevalenza su pazienti studiati dal punto di vista medico arriva fino al 6,5% e dipende ovviamente anche dal tipo di campione soggetto all’analisi. La prevalenza autoriferita va dal 9% all’11,2%.6
Teorie patogenetiche
Sono state elaborate numerose teorie sui meccanismi etiopatogenetici che potrebbero essere all’origine di questa strana entità:
1) alterazioni del sistema olfattivo
2) teorie psicologiche
3) teoria del condizionamento
4) teoria dell’infiammazione neurogena
5) alterazioni del sistema limbico e ipersensibilizzaione neuronale
6) stress ossidativo
7) ipotesi genetica.
Terapia
La terapia è sintomatica, talora vengono usati antidepressivi.
Un panel di esperti ha elaborato un consenso al quale si rimanda [1] per i consigli di trattamento (mascherine, depuratori d'aria, rimozione dall'ambiente della sostanza sospetta, ecc.).
Renato Rossi
Bibliografia
1. Damiani G et al. Italian Expert Consensus on Clinical and Therapeutic Management of Multiple Chemical Sensitivity (MCS). Int J Environ Res Public Health. 2021 Oct 27;18(21):11294.
[N.d.r.: E’ evidente come la vaghezza delle teorie patogenetiche e dei sintomi comporti necessariamente l’ impossibilita’ di indirizzi diagnostici e terapeutici coerenti e universali.
Il problema si pone pesantemente in ambito medico-legale, allorche’ il paziente richieda ed esempio il riconoscimento di una condizione di invalidita’ o di inabilita’ lavorativa. E’ inutile a questo punto raccomandare al medico una particolare prudenza e l’ attivazione delle metodiche medico-legali per l’ individuazione delle possibili esagerazioni o simulazioni].