Alcuni esperti consigliano di limitare lo screening del cancro prostatico agli uomini d 50-70 anni ad elevato rischio oppure con sintomi urologici.
Screening con PSA: consigli da un team di esperti
Il BMJ ha pubblicato una serie di raccomandazioni di un panel di esperti circa lo screening con PSA del cancro della prostata. In pratica viene raccomandato di effettuare lo screening solo negli uomini con meno di 70 anni basandosi sul rischio individuale del paziente, vale a dire quelli a elevato rischio oppure con sintomi urologici. In questo modo si potranno ridurre le sovradiagnosi e i trattamenti non necessari.
Attualmente le principali linee guida consigliano di effettuare lo screening con PSA solo dopo aver adeguatamente informato il paziente dei benefici potenziali ma anche dei rischi legati alla diagnosi di forme non evolutive. Tuttavia secondo gli autori questa strategia non sembra funzionare e citano alcuni dati: per esempio persone ottantenni nel Regno Unito sono sottoposte allo screening di più che i cinquantenni.
In Francia solo un terzo degli over 40 è sottoposto a screening, molto meno degli over 70. Ancora; molti uomini con PSA elevato vengono sottoposti a biopsia prostatica e, se si trova una neoplasia, sottoposti a chirurgia, radioterapia e castrazione medica anche se hanno un tumore a basso rischio di progressione.
Gli autori propongono si limitare lo screening agli uomini di 50-70 anni sintomatici o ad alto rischio (per esempio per familiarità), di non screenare ulteriormente se il PSA è basso, di effettuare la biopsia prostatica solo nei casi in cui la RM multiparametrica abbia dimostrato una possibile malattia aggressiva e limitare il trattamento a quelli con uno score di Gleason elevato.
Renato Rossi
Bibliografia
1. Vickers A et al. Current policy on early detection of prostate cancer create overdiagnosis and inequity with minimal benefit. BMJ 2023; 381:e071082.