Una revisione sistematica suggerisce che, nei diabetici tipo 2, le cure parodontali possono migliorare il controllo glicemico.
In questa revisione sistematica con metanalisi sono stati ricercati studi per determinare se le cure parodontali nei diabetici siano in grado di migliorare il controllo glicemico. Per essere inclusi nell'analisi gli studi dovevano avere una durata di almeno 3 mesi e doveva esserci un gruppo di controllo che non riceveva cure parodontali.
Dei 639 studi inizialmente trovati solo 5 obbedivano ai criteri di inclusione, per un totale di 371 pazienti. La durata del follow up era di 3-9 mesi e tutti i pazienti arruolati avevano un diabete di tipo 2. Si è visto che la cura parodontale portava ad un miglioramento dell'equilibrio glicemico (riduzione media della emoglobina glicata, dopo la terapia, di 0,40% rispetto ai valori basali).
Gli autori concludono che i dati a disposizione suggeriscono che le cure parodontali possono portare ad un miglioramento dell'equilibrio glicemico nel diabete tipo 2 per almeno 3 mesi. Tuttavia avvertono che queste conclusioni devono essere interpretate con cautela a causa della limitatezza degli studi analizzati e della eterogenietà tra i vari lavori.
Fonte:
Teeuw WJ et al. Effect of periodontal treatment on glycemic control of diabetic patients: a systematic review and meta-analysis. Diabetes Care. 2010 Feb;33(2):421-7.
Commento di Renato Rossi
Come si può ben capire la scarsità degli studi esistenti e la piccolezza del campione non permettono di trarre conclusioni definitive, come giustamente notano gli autori della revisione, che mettono in evidenza anche la presenza di eterogeneità.
Questo non toglie che valga comunque la pena di inviare periodicamente ad una consulenza odontoiatrica i pazienti diabetici. E' noto infatti che il diabetico ha un aumentato rischio di andar incontro a gengivite e parodontite. Questo è vero sopprattutto nei casi di controllo glicemico scadente e la parodontite viene attualmente considerata una complicanza minore della malattia diabetica.
E' probabile che sia l'iperglicemia che, a lungo andare, provoca un danneggiamento delle gengive, favorendo così la formazione della placca batterica e l'insorgenza di infezioni. A questo contribuisce il deficit immunitario relativo, caratteristico del diabete.
Si è ipotizzato che a livello delle gengive e delle sacche gengivali infiammate vengano liberate delle citochine che avrebbero un'azione di insulinoresistenza.
In altre parole l'iperglicemia di per sè causa parodontite e questa a sua volta peggiora il controllo glicemico.
Oltre ad una adeguata igiene orale è utile quindi consigliare periodoci controlli odontoiatrici per la rimozione del tartaro e della placca e l'elimiazione delle sacche gengivali infette.
I dati disponibili non permettono, tuttavia, di sapere se le cure parodontali siano in grado di migliorare gli esiti a lungo termine della malattia diabetica.