L' amenorrea da lattazione garantisce validamente contro la probabilita' di una nuova gravidanza? E in caso contrario, quali sono i metodi contraccettivi adoperabili in tale circostanza?
E’ ben noto che l’ amenorrea da lattazione garantisce generalmente un valido effetto aticoncezionale, tuttavia sono possibili ugualmente gravidanze indesiderate. Per una garanzia assoluta occorre integrare con preparati a base di progestinici, con possibili effetti collaterali quali perdite ematiche; sono sconsigliati invece gli estroprogestinici per gli effetti sulla lattazione.
L’allattamento provoca frequentemente l’ inibizione della ovulazione, che, qualora avvenga, e’ spesso seguita da una fase luteale inadeguata determinandosi pertanto un’infertilità temporanea. L’ ovulazione puo’ verificarsi con maggiori probabilita’ quando l’ allattamento non e’ costante o quando la suzione è scarsa o poco frequente. Il rischio di gravidanza durante l’ amenorra da lattazione e’ valutabile intorno al 2%.
I criteri di sicurezza del metodo sono i seguenti:
- il bambino ha meno di 6 mesi, che si alimenta esclusivamente al seno, con almeno 6 poppate al di’ - l’intervallo tra le poppate deve essere inferiore a 4 ore
- non devono verificarsi intervalli notturni maggiori di 6 ore
- non si sono verificate perdite di sangue dalla fine della ottava settimana dopo il parto
Tutte le condizioni devono essere osservate, pena una drastica diminuzione di efficacia.
Qualora si ritenga necessaria una contraccezione ormonale è possibile far ricorso alla contraccezione progestinica poiché quella estroprogestinica è controindicata in quanto gli estrogeni riducono la produzione di latte e la durata dell’allattamento. Si tratta di effetto dose-dipendente pero’ gli studi sugli anticoncezionali estroprogestinici a basso dosaggio non hanno ancora fornito sufficienti garanzie.
Per quanto riguarda gli anticoncezionali progestinici, non sono stati riscontrati finora effetti negativi su volume e composizione del latte materno e su accrescimento del bambino.
La maggior parte degli autori propongono di iniziare la contraccezione progestinica sei-otto settimane dopo il parto, a lattazione stabilizzata.
In Italia sono disponibili preparati a base di desogestrel, spesso gravati da sanguinamenti uterini irregolari, medrossiprogesterone acetato depot per iniezione intramuscolare.