Gli amici del Club-vacanze SMI "Viaggiare in giro" sono rientrati dall' India. Un viaggio fantastico che ha in parte confermato e in parte smentito le credenze popolari su questo paese esotico e affascinante. Mettiamo a disposizione una breve raccolta di foto e un articolo di commento con una serie di flmati da scaricare liberamente. Ho privilegiato le scene di strada, perche' i monumenti si trovano in tutte le guide...
Per le foto, raccolte in un breve filmato, cliccare qui (file wmv, 24M).
Un suggerimento tecnico per i meno esperti: cliccate sui link col TASTO DESTRO, poi premere "salva": lo scaricamento e' molto piu' veloce e potete poi vederli con comodo sul computer
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Daniele Zamperini
Rientrati dall’ India (dal Rajastan, per la precisione, perche' l' India non e' tutta uguale) e' utile descriverne l' esperienza, assai diversa da quanto prospettato erroneamente da gente che non ne sa nulla e uniforma uno stato lungo 4000 chilometri con un miliardo e rotti di abitanti come se fosse ovunque la stessa cosa. Come se casi di malaria nelle ex paludi pontine creassero, ad esempio, impedimento a un viaggio a Parigi. Ho recente scoperto, tanto per dire, che l' OMS raccomanda la vaccinazione antimorbillo a tutti coloro che vengono in Europa...
I filmati sono in fondo alla pagina
Cosa NON c’e’ nel Rajastan:
Non c’e’ la jungla con belve feroci, residuo dei ricordi di Sandokan: tutto il territorio e’ campagna, a volte coltivata a volte no, molto simile alla nostra. La foresta (forse) e’ relegata al sud del subcontinente.
Non ci sono le scene orripilanti di miserabili che dormono in strada con le ruspe che passano la mattina a raccogliere i cadaveri dei morti nel sonno, come raccontano alcuni.
Non ci sono nugoli di zanzare portatrici di esotiche malattie: probabilmente ci ha aiutati la scelta della stagione. Durante il giorno nelle ore calde non se ne vedeva nessuna; la sera in albergo con aria condizionata era lo stesso. Forse le avremmo incontrate girando la sera, ma eravamo stanchi e non abbiamo girato. Ci siamo limitati a qualche spruzzata di repellente, per sicurezza.
Non c’e’ animosita’ verso gli Italiani: nel Rajastan dei Maro’ nessuno sembra sapere nulla, o quanto meno se ne infischiano. L’ accoglienza e’ stata ovunque cordialissima e amichevolissima.
Cosa C’E’ in India:
Gli alberghi sono fantastici, lussuosissimi, con cucina internazionale (sempre un bel po’ speziata, all’ uso indiano; i delicati di stomaco si moderavano e sceglievano giudiziosamente, gli altri si abbuffavano come maiali, anche rischiando qualche disturbetto) con bevande sigillate e garantite. Siamo tutti ingrassati…
Poverta’: si’ per i nostri standard: nelle periferie l’ ambiente e’ molto simile ai suk del nordafrica (Tunisia, Egitto) con edifici poveri e maltenuti, ma con un fervore di attivita’ e di ricostruzione che li’ non si vede. Lo stesso governo indiano non nasconde le miserie attuali ma e' in atto (e si vede!) una enorme attivita' di sviluppo e costruzione. Migliaia di autocarri e mezzi pesanti.
Tanto caldo: questo periodo e’ stato il migliore, subito dopo la fine dell’ inverno, ma si superavano anche i 35 gradi; tra uno-due mesi si arriverebbe al periodo davvero caldo, e li’ si oscilla tra i 45 gradi e oltre. E' stata una fortuna…
Tanta gente: colorata, indaffarata, vociante. Bellissimo!
UN TRAFFICO INCREDIBILE: il proverbio li’ e’: “in Inghilterra si tiene la sinistra, in Italia la destra, in India quello che si preferisce”. Il nostro pullman girava in mezzo a nugoli di moto, motorini, motorette, biciclette, furgoncini Ape che funzionano da Taxi, automobili e pullman, mucche, dromedari e carrettini a mano. Tutti sbucavano da destra, da sinistra, venivano contromano, giravano su se stessi, si infilavano in pertugi incredibilmente angusti, passavano in tre nello spazio di uno, traversano le autostrade e sostano dove gli pare.