 Sembra proseguire l’ onda lunga della revisione (e dell’ alleggerimento ) delle norme riguardanti le responsabilità’ nell’ attivita’ medica.
Occorre sperare che si concretizzino in una legge vera e propria, attualmente in esame al Parlamento.
Ne avevamo gia’ parlato in precedenti articoli: iniziato timidamente con la tanto criticata Legge Balduzzi, (che indicava la non rilevanza penale delle colpe lievi in coloro che avessero comunque seguito le regole di buona pratica medica, e’ seguita qualche sentenza, (come quella del Tribunale di Milano) che hanno riportato la responsabilità’ del singolo medico nell’ ambito extracontrattuale.
E’ seguito il D.Legisl. 16.03.2015 n° 28 che sancisce la non punibilità’ penale in molti casi di reati colposi con pena massima inferiore a cinque anni ( in questo ambito sono previsti parecchie voci che possono interessare il medico).
Poi in ambito civile la Cassazione (n. 6243/2015, sez III ) ha sancito la responsabilità’ della ASL per colpe lievi anche del medico convenzionato).
Attualmente e’ in esame in Parlamento un DDL che, secondo le intenzioni del relatore, ha l’ ambizioso scopo di riunire in una normativa organica tutti questi aspetti, andando perfino piu’ in la’: non solo riportare la responsabilità’ medica in ambito extracontrattuale ma stabilire automaticamente la non-rilevanza penale e civile di ogni comportamento rispettoso delle linee-guida. L’ osservanza delle linee-guida (approvate dal Ministero) escluderebbe automaticamente l’ esistenza di “colpa grave”.
Si verrebbe addirittura a discriminare una condotta colposa in ambito saniatrio da una in ambito extrasanitario.
Arrivera’ alla fine, questo DDL o morira’ lungo la strada, come sovente e’ successo?
Dato che il relatore appartiene al partito di maggioranza, e’ sperabile che venga sostenuto dal proprio partito, e che non si tratti di una manovra unicamente pubblicitaria.
I tempi, comunque, sono molto stretti: si vedra’ molto presto.
Daniele Zamperini
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