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Mortalita' cardiovascolare e diabete: peggio le donne
Pubblicato da dzamperini in data 16/10/2018 00:00
Medicina Clinica



Il diabete aumenta la mortalità cardiovascolare più nelle donne che negli uomini  
 Le giovani donne … dolci e complicate necessitano di un trattamento (medico) più aggressivo


Questa la conclusione alla quale è giunta una recente metanalisi (1) dei dati individuali (età, sesso, diabete, colesterolo totale, pressione sanguigna, uso di tabacco, altezza e peso) di 980.793 adulti (età 35-89 anni) coinvolti in 68 studi inclusi nella Prospective Studies Collaboration e nell’Asia Pacific Cohort Studies Collaboration. È stata fatta un’analisi di regressione per valutare la rilevanza del diabete per la mortalità vascolare occlusiva (cardiopatia ischemica, ictus ischemico e altre morti legate all’aterosclerosi) distinguendo età, sesso e altri fattori di rischio vascolare. I risultati principali di questo studio possono essere così riassunti.

1. La prevalenza di diabete all’arruolamento era Il 5,0% tra gli uomini e il 3,4% tra le donne 

2. Durante 9,8 milioni di anni-persona di follow-up, si sono verificate 75.965 morti, di cui il 25,6% è stato attribuito a malattia vascolare occlusiva (MVO).

3. Dopo correzione per i principali fattori di rischio vascolare, il rischio di MVO era doppio negli uomini con diabete (RR  2,10; IC95% 1,97-2,24) e triplo nelle donne con diabete (3,00; 2,71-3,33).

4. Per i due sessi combinati, il rischio di MVO era più alto negli individui più giovani (35-59 anni, RR 2,60; IC95% 2,30-2,94) che negli individui anziani (70-89 anni; 2,01; 1,85-2,19); tra gruppi d’età il rischio era più alto tra le donne che tra gli uomini.

5. La categoria con il rischio più alto era quella delle donne diabetiche di 35-59 anni (RR 5,55; IC95% 4,15-7,44).
Colesterolo totale, pressione sanguigna e BMI mostravano separatamente un’associazione lineare continua con la MVO che era simile tra soggetti con e senza diabete.

Lo studio presenta alcuni limiti relativi al fatto che molti dati potrebbero essere non rappresentativi dei pazienti cui il diabete è stato diagnosticato recentemente, in quanto vecchi (la baseline era fissata alla fine degli anni 90) e verosimilmente depotenziati da classificazione di malattia e/o terapia medica datate e inattuali.

Eppure, questo studio è importante perché dimostra che nelle giovani donne il diabete attenua la protezione cardiovascolare di cui gode il sesso femminile. Questa ipotetica perdita di una prerogativa di genere poggia le sue basi sul fatto che le differenze nei fattori di rischio tradizionali, esclusa la glicemia, non spiegano l’eccesso di rischio relativo di malattia vascolare occlusiva delle donne rispetto agli uomini diabetici. Pur se le modifiche negli stili di vita rivolte alla lotta al tabagismo e l’obesità e l’uso di farmaci come statine e antipertensivi potrebbero non essere sufficienti, come dimostrato da questo studio a ridurre il rischio di MVO nelle donne con diabete, è bene comunque tenere a mente le conclusioni ed i limiti di questo lavoro. In concreto, quindi, siamo chiamati ad una particolare attenzione verso le giovani donne diabetiche innanzitutto attraverso la precoce identificazione proattiva della malattia in base ad alcuni elementi quali diabete gestazionale, pre-eclampsia, menopausa precoce ed ereditarietà per malattie cardiovascolari. E successivamente attraverso un trattamento aggressivo che rispetti gli odierni targets terapeutici definiti dall’EBM da raggiungersi anche con farmaci innovativi, per superare il legittimo sospetto che le conclusioni di questo studio potrebbero in qualche modo essere state determinate da standard terapeutici antichi.


Enzo Pirrotta


Bibliografia

1.Prospective Studies Collaboration and Asia Pacific Cohort Studies Collaboration. Sex-specific relevance of diabetes to occlusive vascular and other mortality: a collaborative meta-analysis of individual data from 980 793 adults from 68 prospective studies. Lancet Diabetes & Endocrinology 2018;6(7):538-546 

 
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