Una metanalisi "in rete" suggerisce che i nuovi anticoagulanti orali (NAO) potrebbero essere usati anche nei pazienti con fibrillazione atriale valvolare.
Nella fibrillazione atriale valvolare (per esempio fibrillazione atriale e valvulopatia oppure fibrillazione atriale e valvola bioprotesica) si usa di solito un antagonista della vitamina K.Tuttavia la disponibilità dei nuovi anticoagulanti orali (NAO) pone il problema se questi farmaci siano efficaci e sicuri anche in questo tipo specifico di paziente. Per determinarlo è stata effettuata una metanalisi "in rete" che consente dei paragoni indiretti tra i vari trattamenti.
In generale si è evidenziato che, nei pazienti con valvulopatia, i NAO sono più efficaci del warfarin nel ridurre il rischio di ictus ed embolismo sistemico, di infarto miocardico e di emorragia intracranica. I vari NAO sembrano tra loro equivalenti se si esclude un maggior rischio di emorragia intracranica e di sanguinamenti con rivaroxaban e un minor rischio di emorragie maggiori con edoxaban 30 mg. Nei pazienti con valvole bioprotesiche i vari NAO sembrano ottenere risultati simili al warfarin, ma questo dato richiede studi più ampi per essere confermato.
Che dire?
Questa metanalisi suggerisce che i NAO possano essere usati proficuamente anche nei pazienti con fibrillazione atriale valvolare in sostituzione del warfarin. Tuttavia va ricordato che la metanalisi recensita è "in rete" per cui i confronti tra i vari trattamenti sono soprattutto di tipo "indiretto".
Per ora si può suggerire una certa cautela nell'interpretare questi risultati. Renato Rossi
Bibliografia
1.Malik AH et al. Oral anticoagulants in atrial fibrillation with valvular heart disease and bioprosthetic heart avlves. Heart. Pubblicato il 14 giugno 2019.
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