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Il ruolo dell' odore nell'esperienza sessuale degli adulti
Pubblicato da dzamperini in data 04/02/2023 00:00
Medicina Clinica


La tematica che che qui presentiamo non e’ nuova, anche se spesso poco conosciuta, per cui gli psicologi ne hanno tentato spesso l' approfondimento


Recenti studi hanno dimostrato che le persone con un olfatto particolarmente sviluppato provano più piacere durante l'attività sessuale. La conferma arriva da parte dei ricercatori dell'Università di Dresda che sulla rivista Archives of Sexual Behavior hanno pubblicato nel 2018 lo studio intitolato“Olfactory Function Relates to Sexual Experience in Adults”.

Ma come si e' arrivati alle conclusioni dello studio?

Per giungere alle loro conclusioni, i ricercatori hanno coinvolto 70 adulti, 28 maschi e 42 femmine, tra i 20 e i 28 anni ai quali è stata testata la soglia dell'olfatto attraverso un test che implicava l'utilizzo di bastoncini da odorare.
Ai soggetti è stato inoltre chiesto di rispondere ad un questionario utile a valutare il loro desiderio sessuale, le loro esperienze sessuali (come frequenza degli orgasmi, piacere percepito durante l'attività sessuale) e le performance sessuali (come frequenza di rapporti e durata media). L’aspetto di maggiore rilevanza che lo studio ha dimostrato è l’importanza che ha riscontrato in tutti i soggetti della ricerca l’Odore del sesso.

Dai dati raccolti è emerso che la sensibilità agli odori è direttamente correlata ad esperienze sessuali positive: in pratica le persone che hanno un olfatto più sensibile erano anche quelle che, dai questionari, risultavano avere rapporti sessuali più soddisfacenti. Il discorso vale in particolare per le donne con olfatto sensibile che sembrano riportare una maggior frequenza di orgasmi durante i rapporti sessuali.

I test effettuati però riguardano unicamente i rapporti sessuali. Non ci sono dati utili a dimostrare che esista una precisa correlazione tra l'influenza del proprio olfatto e il desiderio sessuale o la prestazione.
I ricercatori spiegano dunque che, in generale, gli input olfattivi sembrano avere un effetto positivo sulle esperienze sessuali.
“Pensiamo che la percezione di certi odori corporei possa contribuire al concetto di piacere sessuale potenzialmente il reclutamento delle aree di ricompensa” spiegano i ricercatori.

Su questa stessa linea sono i recenti studi condotti in Francia e negli studi della attuale Neuripsicologia. La dimensione scientifica si lega a quella antropologica.
Lo studioso Joël Candau – Antropologo nel suo testo “Antropologia della memoria”del 1990 scrive circa l’odore:
“L’odore del partner è una componente essenziale nell’attaccamento romantico e nell’attrazione sessuale. Al punto che l’attaccamento a una persona ci porta ad escludere altri odori vicini a noi in una data situazione. È una specie di imbuto olfattivo”.
L’esperienza psichica dell’” odore dell’altro e nell’altro” stabilisce riconoscimento e appartenenza reciproca.

Già nel mondo animale l’odore riconoscibile è sperimentato come appartenenza o meno degli animali stessi al branco. Il bambino piccolo e ancor prima il neonato riconosce e sente di appartenere a quell’odore materno e che la propria madre ha “Quello specifico odore”. Nell’esperienza amorosa e sessuale la dimensione olfattiva diviene espressione di appartenenza e“fusione dell’altro e nell’altro”. Sancisce il legame profondo dei corpi e diviene memoria somatica di riconoscimento e di desiderio dell’altro, desiderio corporeo, sessuale, olfattivo, sensoriale. Diviene persuasione e annulla difese e distanze.

Nel testo di Patrick Suskind – “ Il Profumo”- del 1985 l’autore scrive, parlando del Profumo come di odore dell’altro, come essenza dell’altro, e usando i due termini nel testo spesso come sinonimi:
“Il profumo ha una forza di persuasione più convincente delle parole, dell’apparenza, del sentimento e della volontà. Non si può rifiutare la forza di persuasione del profumo, essa penetra in noi come l’aria che respiriamo, penetra nei nostri polmoni, ci riempie, ci domina totalmente non c’è modo di opporvisi” Patrick Suskind – “ Il Profumo”- 1985.

L’odore sancisce l’appartenenza al legame con l’altro e la ricerca di quell’odore diviene ricerca e riconoscimento anche di sé: riconoscimento corporeo, sessuale, amoroso ed erotico. “Centinaia di migliaia di odori sembravano non valere più nulla di fronte a quest’unico odore. Questo solo era il principio superiore secondo il quale si dovevano classificare gli altri profumi. Era pura bellezza”. Patrick Suskind – “ Il Profumo”- 1985

L’esperienza dell’odore e del respiro nell’esperienza dei legami e soprattutto nell’esperienza amorosa e sessuale, diviene espressione sensoriale narrante di riconoscimento e desiderio: “Voglio sentire il tuo odore….desidero respirare il tuo respiro….ho il tuo odore addosso con esso ti sento con me…..se penso al tuo odore mi sembra di averti accanto…” sono solo alcune delle frasi che spesso enunciamo nell’esperienza amorosa.

Odore e respiro sembrano intimamente legati alla dimensione tra vita e morte, tra legame e appartenenza e perdita di sé nell’altro. Il respiro così presente come l’odore nell’esperienza sessuale ci porta a perderci nell’orgasmo che non a caso i francesi chiamano “petit mort”, piccola morte di sé e l’altro nella sensorialità totalizzante dell’esperienza stessa, che termina nel respiro e nell’odore reciproco che è unico.

“Gli uomini possono chiudere gli occhi davanti alla grandezza, davanti all'orrore, e turarsi le orecchie davanti a melodie o a parole seducenti. Ma non possono sottrarsi al profumo. Poiché il profumo è fratello del respiro. Con esso penetrava gli uomini, a esso non potevano resistere, se volevano vivere. E il profumo scendeva in loro, direttamente al cuore e là distingueva categoricamente la simpatia dal disprezzo, il disgusto dal piacere, l'amore dall'odio. Colui che dominava gli odori, dominava il cuore degli uomini” .

Dr.ssa Annamaria Ascione - Psicologa
 
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