Ha destato un certo clamore la morte, riportata da molti giornali, del sedicenne, bravissimo ragazzo di indole tranquilla, morto in casa impiccato, probabilmente per scelta autonoma. Non eessendoci chiare motivazioni per ipotizzare un suicidio, molti hanno sospettato che sia stata la conseguenza di una di quelle sfide riportate dai social che inducono i giovani ad affrontare rischi non calcolati.
Sono molto numerosi i casi, riportati dalle cronache, di decessi conseguenti a comportamenti altamente rischiosi: a quanto sembra le cause principali sono le cadute da luoghi elevati (cascate, tetti, dirupi ecc), seguite da incidenti legati al trasporto e annegamenti. Poi ci sono quelli con risvolti di macabro umorismo (come l’ uomo morto soffocato dal metano “autoprodotto”).
Per rimanere nello specifico, vorremmo sottolineare l’ estrema pericolosita’ dei giochi di soffocamento. Ne avevamo gia’ scritto in piu’ occasioni (v. link in basso): avevamo discusso, ad esempio, di certi giochi erotici finiti male, con la morte di un partecipante e la vita rovinata degli altri. Poi avevamo citato i “Darwin Award”, l’ annuale elenco delle morti piu’ inutili e piu’ stupide, molte dovute a giochi erotici di strangolamento effettuati da persone che ignorano i veri meccanismi fisiologici in gioco nelle procedure di soffocamento, vero o finto che sia.
Nella mentalita' comune la morte per impiccamento viene fatta risalire essenzialmente all' asfissia indotta dalla chiusura delle vie respiratorie in seguito alla costrizione sul collo: l' asfissia richiede, per portare alla morte, un tempo abbastanza lungo, di vari minuti. Da cio' consegue un falso senso di sicurezza derivato dal concetto “Quando mi sento soffocare ho tutto il tempo per rimediare”.
Non e' cosi'!
Il fattore asfittico NON E' , generalmente, quello che porta al decesso (sono riportati casi di morte per strangolamento anche in soggetti tracheostomizzati, nei quali l' occlusione delle vie aeree non e' concretamente effettuabile): la morte sopraggiunge per altri diversi meccanismi.
Fattore circolatorio: Il laccio va ad occludere, in primo luogo, le vie arteriose che portano il sangue al cervello. E' stato calcolato che per occludere le carotidi sia sufficiente una pressione di 3-4 Kg, quindi bassissima. Non e’ necessario quindi gravare con tutto il peso del corpo, basta “appoggiarsi” sul laccio per chiudere le carotidi, con perdita di coscienza entro pochi secondi e abbandono del corpo sul laccio, cosi’ da completare lo strangolamento. Questo fenomeno e' ben noto, ad esempio, ai cultori di arti marziali.
Fattore neuro-vegetativo: In prossimita' delle carotidi esistono recettori nervosi (il “glomo carotideo”) la cui stimolazione porta, per attivazione del sistema vagale, ad una inibizione riflessa del cuore. Questo meccanismo agisce in modo differente nei vari individui: in alcuni si ha solo un modesto rallentamento cardiaco ma in altri si puo' avere un rallentamento molto marcato, con collasso del soggetto. Sono ben noti i casi di soggetti che collassano semplicemente annodando la cravatta.
Molto efficace e’ la pressione forte, improvvisa e prolungata ai lati del collo. Anche questo meccanismo e' ben noto ai cultori di arti marziali, (ricordate i films di Karate o di Kung-Fu, con avversari messi fuori combattimento da colpi secchi ai lati del collo?)
I due fattori (circolatorio e neurovegetativo) possono sovente agire in concorso tra loro allorche' il collo venga stretto da un laccio con meccanismo di impiccagione, con rapida perdita di coscienza. Tutto cio’ puo’ rendere ragione dell’ attuale episodio di cronaca e di tanti altri.
La modestissima pressione necessaria per indurre allo svenimento e al successivo decesso (bastano, abbiamo detto, 3-4 chilogrammi) spiega come mai si riscontrino tante morti apparentemente strane ed incredibili: soggetti trovati morti impiccati in ginocchio, o semiseduti sul pavimento, ove sarebbe bastato alzarsi in piedi o sollevarsi di pochi centimetri per raggiungere la salvezza. In ambito medico-legale si parla infatti di “impiccamento incompleto”, e rappresenta una casistica non rara. Si spiegano cosi’ anche gli esiti infausti di tanti impiccamenti “dimostrativi”, fatti “per finta” nella convinzione di potersi liberare in qualsiasi momento.
Ed ecco come mai a volte i bambini, giocando al “gioco dell' impiccato”, finiscano per perdere la vita o per portarne per sempre le conseguenze invalidanti.
Stringere il collo per bloccare la respirazione (un atto tante volte fatto solo per scherzo, o per gioco erotico) e' pericolosissimo; non va mai effettuato con lacci o con altri mezzi meccanici perche' possono richiedere troppo tempo per essere tolti; la vittima non deve mai essere lasciata sola; i bambini vanno istruiti a non fare mai questi giochi. Sono anni che gli esperti predicano questi accorgimenti, ma malgrado cio' l' elenco delle morti inutili dovute alla loro inosservanza si allunga ogni anno...
Non sono solo i giochi da soffocamento a comportare tante morti giovanili: naturalmente tutti i comportamenti che comportano rischio elevato, per semplice criterio di probabilita’, prima o poi si concretizzano.
E allora non so se proprio siano tanto da esaltare o compiangere, quei temerari e le loro morti imbecilli…
Daniele Zamperini
Vedi:
Sulle morti da soffocamento: http://www.scienzaeprofessione.it/public/nuke/modules.php?name=News&file=article&sid=539
Le morti da selfie imbecilli http://www.scienzaeprofessione.it/public/nuke/modules.php?name=News&file=article&sid=1809 http://www.scienzaeprofessione.it/public/nuke/modules.php?name=News&file=article&sid=2399
I famosi "Darwin Awards" https://it.wikipedia.org/wiki/Darwin_Awards https://www.weeklymagazine.it/2022/05/01/i-darwin-awards-scherzo-ma-non-troppo/ https://arcaniearcani.blogspot.com/2022/01/darwin-awards-il-meglio-del-peggio.html
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