Responsabile: 
Daniele Zamperini 
O.M. Roma 19738 -
O. d. G. Lazio e Molise 073422  
daniele.zamperini@gmail.com
 
 
I Principi di questo sito 
Ordine_medici_padova.gif (3418 byte)
Patrocinato da O.M. della Provincia di Padova
Scienza e Professione
Portale Telematico di informazione scientifica e professionale



Mezzo secolo di professione Medica.

Medicina, Biologia, Psicologia, Normativa e Scienze Varie: tutto cio' che fa cultura - Sito Gratuito - Gestore Daniele Zamperini - P.IVA: 01743690586

Modules
· Home
· Archivio Generale
· Ultimi Articoli per Argomento
· Utilità scaricabili
· FAQ - Cosa faccio se...?
· Cerca in Archivio
· Archivio Cronologico
· Web Links
· Amministrazione


 
PSA velocity: serve davvero?
Pubblicato da dzamperini in data 04/11/2011 00:00
Medicina Clinica Secondo i dati del braccio placebo del Prostate Cancer Prevention Trial non è giustificato usare la PSA velocity (velocita' di incremento del PSA) per decidere se sottoporre o meno un paziente alla biopsia prostatica.

Gli autori di questo studio [1] hanno valutato gli 5.519 uomini arruolati nel braccio placebo del Prostate Cancer Prevention Trial, in cui veniva confrontata la finasteride versus placebo.
I partecipanti avevano un'età >= 55 anni, un livello di PSA iniziale uguale o inferiore a 3 e una esplorazione rettale negativa.
Veniva eseguito un PSA ogni anno e dopo 7 anni di trattamento con placebo i partecipanti vennero sottoposti a biopsia prostatica.
Analizzando i dati è emerso che proporre una biopsia quando l'aumento del PSA (PSA velocity) è superiore a 0,35 ng/mL/anno (come suggeriscono alcune linee guida) porterebbe ad un aumento della capacità predittiva di cancro prostatico molto piccolo, sia per qaunto riguarda i cancri con score di Gleason >= 7 sia per quanto riguarda i cancri clincamente significativi. Per questo motivo gli autori raccomandano di non usare la PSA velocity come unico criterio per decidere una eventuale biopsia prostatica. Infatti se si usasse solo questa misurazione si avrebbe un aumento consistente di biopsia inutili: circa un uomo ogni sette dovrebbe essere sottoposto a biopsia prostatica.
Un editoriale di commento [2] conclude che il test del PSA come strumento di screening continua a lasciare molto a desiderare.
 
Fonte:
 1. Vickers AJ et al. An Empirical Evaluation of Guidelines on Prostate-specific Antigen Velocity in Prostate Cancer Detection. JNCI J Natl Cancer Inst. doi: 10.1093/jnci/djr028. Pubblicato anticipatamente online il 24 febbraio 2011.
2. The Science and Art of Prostate Cancer Screening. Siu-Long Yao and Grace L. Lu-Yao.
JNCI J Natl Cancer Inst. doi: 10.1093/jnci/djr047. Pubblicato anticipatamente online il 24 febbraio 2011.
 
Commento di Renato Rossi
 
Le problematiche relative al cancro prostatico e allo screening sono note: il tumore è molto frequente, ma spesso si tratta di forme che, pur essendo istologicamente maligne, hanno una evoluzione clinica lenta ed indolente. Pertanto lo screening diffuso mediante dosaggio del PSA può portare a diagnosticare e trattare inutilmente molti pazienti (fenomeno della sovradiagnosi).
Due ampi RCT (uno americano ed uno europeo) hanno portato a risultati contrastanti, per cui è ancora oggetto di dibattito se i benefici dello screening siano superiori ai danni derivanti da un sovratrattamento.
La difficoltà maggiore risiede nel fatto che non abbiamo ancora disponibile un test che ci dica quali sono i cancri evolutivi che conviene trattare precocemente e quali sono quelli indolenti che potrebbero semplicemente essere ogetto di sorveglianza periodica.

Alcuni hanno proposto di usare la PSA velocity, vale a dire la velocità con cui i valori di PSA aumentano nel tempo. Uno studio [1] di qualche anno fa aveva evidenziato che gli uomini con PSA velocity maggiore di 0.35 ng/mL/anno avevano un rischio relativo di morte per cancro prostatico rispetto agli uomini con PSA velocity fino a 0.35 ng/mL/anno superiore di quasi cinque volte (RR = 4.7, 95% CI = da 1.3 a 16.5; P = .02); i tassi per 100 000 persona-anni erano 1240 per gli uomini con PSA velocity oltre 0.35 ng/mL/anno e 140 per quelli con PSA velocity fino a 0.35 ng/mL/anno.
Lo studio recensito in questa pillola suggerisce al contrario che usare il cut off di PSA velocity di 0,35 ng/mL/anno non porta ad un miglioramento importante della nostra capacità di discriminare cancri con score di Gleason >= 7 oppure cancri clinicamente importanti.
Come concludere? In attesa che il futuro porti a sviluppare test predittivi più precisi, ci sembra, in accordo con i due editorialisti che commentano lo studio, di poter affermare che il PSA continua a mostrare limiti non indifferenti.
 
Referenze
1. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=2843
 
Links Correlati
· Inoltre Medicina Clinica
· News by dzamperini


Articolo più letto relativo a Medicina Clinica:
Quando ripetere una colonscopia, se negativa?



Valuta Articolo
Punteggio Medio: 0
Voti: 0

Per favore, prenditi qualche secondo e vota questo articolo:

Eccellente
Molto buono
Buono
Nella media
Pessimo



Opzioni

 Pagina Stampabile Pagina Stampabile



Argomenti Associati

Medicina Clinica

Sito gestito e diretto da Daniele Zamperini, Roma, Medico e Giornalista-Pubblicista - Ultima modifica strutturale della pagina: 30/09/2012 - I singoli articoli riportano la data della loro pubblicazione
All logos and trademarks in this site are property of their respective owner. The comments are property of their posters, all the rest © 2005 by me.
You can syndicate our news using the file backend.php or ultramode.txt
PHP-Nuke Copyright © 2005 by Francisco Burzi. This is free software, and you may redistribute it under the GPL. PHP-Nuke comes with absolutely no warranty, for details, see the license.
Generazione pagina: 0.32 Secondi