Se esci di casa per entrare in galera sei denunciabile per evasione
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Argomento: Normative di interesse sanitario


Una strana evasione: esce dai domiciliari  ma per rientrare in carcere, e la condannano per evasione. Ma la Cassazione annulla la condanna per mancanza di dolo (sentenza n. 21620/2014).
Daniele Zamperini

Una donna di Vimercate, condannata agli arresti domiciliari, stanca dei dissapori con i propri familiari, telefona ai carabinieri per rientrare in carcere.
Li aspetta al portone sotto casa ma i carabinieri la arrestano con l’ ulteriore accusa di evasione: era uscita di casa senza aspettare il permesso.

Il Tribunale di Monza, evidentemente povero di spirito umoristico, la condannava ad ulteriori 5 mesi di reclusione (stavolta in carcere).

Malgrado la donna avesse proposto appello sottolineando che il suo comportamento era finalizzato a favorire il rientro in carcere e non un’ evasione, la Corte d’ Appello di Milano respingeva la sua richiesta.

La donna ricorreva allora in Cassazione, dove dei Magistrati meno burocratici accoglievano le doglianze della donna e rinviavano il caso in Corte d’ Appello per un riesame.

I giudici di merito non avevano approfondito i fatti ne’ le motivazioni della donna, , e la Corte d’ Appello aveva respinto il ricorso della donna basandosi solo sull'assunto che "il dolo del delitto di evasione consiste nella mera consapevolezza e volontà di violare le prescrizioni attinenti alla misura restrittiva in atto, a nulla rilevando il fine ulteriore perseguito dall'agente".

La tesi contraria, sostenuta dalla difesa della donna, non appare inconferente e non può essere liquidata con una pronuncia di inammissibilità per manifesta infondatezza.

Daniele Zamperini






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