Ipoglicemia nel paziente diabetico, effetti cardiovascolari
Data:
Argomento: Medicina Clinica


Uno studio restrospettivo inglese evidenzia che, nei diabetici tipo 1 e tipo 2, l'ipoglicemia è un indice importante di futuri eventi cardiovascolari e di aumento della mortalità.


 In una pillola precedente abbiamo visto che negli anziani diabetici l'ipoglicemia può essere più pericolosa dell'iperglicemia [1].

Uno studio osservazionale retrospettivo effettuato in Inghilterra conferma questi dati e suggerisce che nei diabetici di tipo 1 e di tipo 2 trattati con insulina gli episodi ipoglicemici sono un indice importante di aumento degli eventi cardiovascolari e della mortalità [2].

Lo studio ha analizzato il Clinical Practice Research Datalink database (follow up medio di 5 anni) ed ha dimostrato che il rischio di eventi cardiovascolari nei pazienti con episodi di ipoglicemia era aumentato, rispetto a chi non aveva avuto episodi di ipoglicemia, del 51% (HR 1,51; IC95% 0,83-2,75) nei pazienti con pregressi eventi cardiovascolari e del 61% (HR 1,61; IC95% 1,17-2,22) nei pazienti senza storia di precedenti eventi cardiovascolari.

In particolare per i pazienti con diabete tipo 2 il rischio era aumentato rispettivamente del 60% e del 49% (entrambi statisticamente significativi).

Anche la mortalità totale risultava aumentata nei pazienti con episodi di ipoglicemia: nei soggetti con diabete tipo 1 la mortalità era aumentata del 98% se il soggetto aveva avuto precedenti eventi cardiovascolari e del 103% nei soggetti senza precedenti eventi cardiovascolari. Nei soggetti con diabete tipo 2 il rischio era aumentato rispettivamente del 74% e del 148%.

Gli autori hanno anche calcolato il tempo medio che intercorreva tra l'episodio ipoglicemico e il primo evento cardiovascolare. Sia nel diabete tipo 1 che in quello tipo 2 questo tempo era di un anno e mezzo.

Insomma lo studio dimostra che nei diabetici di tipo 1 e di tipo 2 l'ipoglicemia è associata ad un aumento importante del rischio cardiovascolare e della mortalità totale. Questo aumento è evidente sia in chi ha già avuto un pregresso evento cardiovascolare sia in chi non lo ha avuto.

D'altra parte già lo studio ACCORD [3] era stato interrotto prima della sua conclusione programmata perchè si era registrato un aumento della mortalità nel gruppo di pazienti con diabete tipo 2 trattato secondo schemi intensivi.

Il messaggio finale è semplice: nel trattamento del paziente diabetico si deve porre particolare attenzione nell'evitare episodi ipoglicemici e la terapia deve essere personalizzata, come suggerito dalle linee guida. Soprattutto nei pazienti diabetici di vecchia data e/o anziani il target di emoglobina glicata potrebbe essere meno stringente, attorno a 7,5% - 8%.


Renato Rossi


Bibliografia


2. Khunti K el al. Hypoglycemia and Risk of Cardiovascular Disease and All-Cause Mortality in Insulin-Treated People With Type 1 and Type 2 Diabetes: A Cohort Study. Diabetes Care. Pubblicato online il 9 dicembre 2014.








Questo Articolo proviene da Scienza e Professione - (Daniele Zamperini Medico)
http://www.scienzaeprofessione.it

L'URL per questa storia è:
http://www.scienzaeprofessione.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1337