Cancro tiroideo non evolutivo: problema da ridimensionare
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Argomento: Medicina Clinica



Un comitato di esperti propone di non denominare più con il temine di cancro alcune forme di carcinoma tiroideo papillare.


Come abbiamo visto in una pillola precedente esistono forme di cancro tiroideo che non comportano sostanziali rischi evolutivi e che espongono il paziente a sovradiagnosi e sovrattamenti, complice la diffusa disponibilità dell'ecografia [1].

In effetti uno studio di due anni fa [2] aveva dimostrato che negli Stati Uniti vi era stato un forte incremento dell'incidenza del cancro della tiroide, però questo rapresentava semplicemente "un'epidemia di diagnosi" (soprattutto nelle donne) e non un reale aumento di questa neoplasia.

Dal 1975 al 2009 negli USA l'incidenza di cancro della tiroide è triplicata. Questo aumento è dovuto soprattutto all'aumento delle diagnosi di tumori papillari che molto spesso non sono evolutivi e non provocano sintomi.

La controprova di questa affermazione è che nello stesso periodo di tempo la mortalità da cancro tiroideo è rimasta invariata.

Gli autori concludevano, testualmente, che i pazienti (e soprattutto le donne nel caso del cancro tiroideo) non solo devono essere protetti da trattamenti non necessari, ma anche dai pericoli delle diagnosi non necessarie.

Questi rilievi hanno portato un gruppo di esperti [3] a suggerire che la variante del cancro papillare tiroideo completamente localizzata entro la capsula e senza segni di invasività non sia più denominata cancro.

Il panel suggerisce che queste forme di neoplasia siano definite NIFTP (noninvasive follicular thyroid neoplasm with papillary-like nuclear features).

Gli autori notano che questa variante del carcinoma papillare tiroideo rende conto per circa il 20% delle diagnosi totali di cancro tiroideo negli USA e in Europa. Si tratta di neoplasie a rischio evolutivo molto basso che giustifica pienamente il cambio di denominazione.


Che dire?

Si tratta di una presa di posizione a nostro avviso del tutto condivisibile che va nella direzione sempre più sentita di ridurre diagnosi e trattamenti non necessari che non solo non migliorano la salute e la qualità della vita dei pazienti, ma, al contrario, li possono esporre a pericoli.

Oltre a ridurre i rischi legati alla sovradiagnosi e al sovratrattamento il cambio di nomenclatura proposto avrebbe anche il merito di non esporre il paziente ad una diagnosi emotivamente devastante di cancro.


Renato Rossi


Bibliografia


2. Davies L et al. Current Thyroid Cancer Trends in the United States
JAMA Otolaryngol Head Neck Surg. 2014;140(4):317-322.

3. Nikiforov YE et al.Nomenclature Revision for Encapsulated Follicular Variant of Papillary Thyroid CarcinomaA Paradigm Shift to Reduce Overtreatment of Indolent Tumors. JAMA Oncol. Pubblicato online il 14 aprile 2016.







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