Un nuovo mezzo di diagnosi e prevenzione: il cane
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Argomento: Medicina Clinica




 Le sorprendenti capacità diagnostiche dei nostri migliori amici 


Chi conosce gli animali, da secoli sostiene che molte specie animali hanno facoltà cognitive e percettive a noi del tutto sconosciute. Nei paesi del nord Europa ed in particolare nel Regno Unito vari studi effettuati sui cani hanno fornito dati sorprendenti e confortanti. 

Ricercatori della Università di Bristol hanno seguito una popolazione di diabetici assistiti da cani opportunamente addestrati ed hanno riscontrato che su 4000 episodi di crisi Ipo ed iperglicemiche i cani avevano riconosciuto ed allertato i propri padroni assistiti nel 83% degli episodi ipoglicemici e nel 67% degli scompensi iperglicemici.(1) Niente male vero?

Ma le prestazioni dei cani possono ulteriormente migliorare se vengono ricompensati per ogni risposta positiva; infatti i cani opportunamente ricompensati possono raggiungere il 94% di risposte corrette, ma questa è solo una delle recenti applicazioni del prodigioso fiuto dei cani.(2)

 Fin dal 2012 sappiamo che si possono identificare con soddisfacente precisione l'odore del Clostridium difficile nelle feci(3), e la organizzazione britannica “Medical Detection Dogs” segnala risultati preliminari confortanti nella individuazione di Tumori intestinali, delle Vie Urinarie e perfino della Mammella, grazie all'esame olfattivo di feci ed urine(4); ma non è tutto..

Da decenni conosciamo le potenzialità psicoterapeutiche degli animali ed in particolare dei cani, specie per i soggetti depressi ed in particolare per anziani, soggetti soli o con problemi caratteriali, reclusi. Ora queste potenzialità sono meglio indagate ed identificate ed entro qualche anno dovremmo disporre di dati affidabili e riproducibili provenienti da alcuni ricerche in corso.(2)



Conclusioni 

 Cartesio riteneva che gli animali fossero semplici automi ricoperti di carne ed ossa. Fino all'età moderna un sentimento di rispetto, per non parlare di amore per gli animali, era prerogativa di poche anime sensibili: santi, poeti e naturalisti.

 Solo da pochi anni stiamo scoprendo una realtà per noi imbarazzante: piuttosto che come cavie da laboratorio gli animali possono esserci molto più utili se rispettati e valorizzati per le loro capacità in larga parte a noi sconosciute ma tanto utili e preziose. 

Percorrere queste nuove strade della ricerca e del sapere non è solo un atto di amore rispetto e riconoscenza verso la natura ma un atto di intelligenza verso noi stessi e verso i nostri figli e nipoti.


Riccardo De Gobbi

 Ringrazio la dr.ssa Maria Concetta Digiacomo, medico di famiglia, naturalista ed ecologista per i preziosi spunti forniti



 Bibliografia

1) Rooney NJ, Guest CM, Swanson LCM, Morant SV. How effective are trained dogs at alerting their owners to changes in blood glycaemic levels?: variations in performance of glycaemia alert dogs. Plos One. 2019. ttps://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0210092.

2) Iacobucci G. Sixty seconds on . . . medical detection dogs BMJ 2019;364:l302 doi: 10.1136/bmj.l302

3) Bomers MK, van Agtmael MA, Luik H, van Veen MC, Vandenbroucke-Grauls CM, Smulders
YM. Using a dog’s superior olfactory sensitivity to identify Clostridium difficile in stools and patients: proof of principle study. BMJ 2012;345:e7396. 10.1136/bmj.e7396 23241268

4) http://www.medicaldetectiondogs.org.uk/







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