Screening del cancro del colon: fine di un tabù?
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Argomento: Medicina Clinica





Un comitato di esperti suggerisce che lo screening del cancro del colon non dovrebbe essere consigliato a tutti ma personalizzato sulla base del profilo di rischio di ogni singolo paziente.


Le linee guida consigliano lo screening del cancro del colon in tutti i soggetti di età compresa tra 50 e 79 anni, senza privilegiare una modalità rispetto ad un'altra (ricerca del sangue occulto fecale, rettosigmoidoscopia, colonscopia).

Un comitato internazionale di esperti, tuttavia, ha pubblicato un articolo [1] sul British Medical Journal, in cui sostiene che lo screening del cancro del colon non dovrebbe essere consigliato di routine per tutti, ma solo in alcuni soggetti basandosi sul rischio individuale.

In pratica lo screening dovrebbe essere limitato solo ai soggetti con un rischio di sviluppare un cancro del colon >/= 3% nei prossimi 15 anni.
Nei soggetti con rischio minore il comitato consiglia di non procedere allo screening.
Poichè lo screenig possiede benefici, ma anche pericoli, solo nel caso di soggetti a rischio più elevato il bilancio è favorevole.

Per quanto riguarda le modalità di esecuzione dello screening non viene previlegiata nessuna delle opzioni possibili. Si prevede che la ricerca del sangue occulto abbia una periodicità di 1 o 2 anni. Per l'endoscopia gli esperti consigliano un esame una volta dopo i 50 anni: se l'esame è negativo la probabilità di sviluppo di una neoplasia è bassa per cui potrebbe essere sufficiente un unico screening (once-time screeening).

Queste raccomandazioni derivano dall'analisi degli studi esistenti, compresi tre trials in cui è stata usata, come metodo di screening, la sigmoidoscopia once-time.
Gli esperti, in realtà, riconoscono che la forza delle loro raccomandazioni è debole.

Per il calcolo del rischio si deve usare un calcolatore online (QCancer calculator) liberamente disponibile al sito:
http://https://qcancer.org/15yr/colorectal/.
I fattori principali presi in considerazione sono l'età, il sesso, il peso, la statura, la storia familiare e personale di neoplasia, il diabete, il fumo, storia di polipi del colon o colite ulcerosa.

Che dire?

Il titolo di questa pillola è provocatorio: in realtà il tabù viene infranto solo in parte. Infatti lo screening non viene raccomandato soprattutto nei soggetti più giovani e senza altri fattori di rischio. Insomma si tratta di un tentativo, a nostro avviso lodevole, di personalizzare le scelte in un campo (la medicina preventiva o meglio la medicina delle diagnosi precoci) in cui si corre il rischio di essere troppo invasivi.


Renato Rossi


Bibliografia

1. Helsingen L et al. Colorectal cancer screening with faecal immunochemical testing, sigmoidoscopy or colonoscopy. a clinical practice guideline. BMJ 2019 Oct 2; 367:l5515.







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