Carcere per chi prende reddito di cittadinanza e lavora in nero
Data:
Argomento: Normative di interesse sanitario




Chi percepisce il reddito di cittadinanza e lavora in nero, anche percependo regalie occasionali, e non lo comunica all’ INPS, rischia la condanna penale per violazione dell'art. 7, comma 2 della legge n. 26/2019  (Cassazione n. 25306/2022)


Un soggetto era stato accusato di svolgere attivita’ lavorative pur percependo il reddito di cittadinanza.
I giudici di merito lo condannavano in primo grado a 1 anno e otto mesi, poi ridotti in appello a un anno, un mese e dieci giorni.

La Corte d’ Appello motivava la condanna sottolineando che, per comune esperienza, "l'attività lavorativa, anche se irregolare, viene retribuita, oltre che di quanto riconosciuto dallo stesso datore di lavoro del ricorrente, che, sia pure qualificandoli come "regalie" corrisposte in "occasioni particolari", ha riconosciuto la corresponsione di compensi (…) per l'attività lavorativa svolta nel suo interesse”.

A sua discolpa il soggetto precisava che in realtà, per detta occupazione, non percepiva una retribuzione vera e propria. L'attività lavorativa era svolta gratuitamente e il datore gli riconosceva solo, a titolo di compenso, regalie saltuarie.

Questa scusante non era accettata dalla Cassazione, non avendo rilievo il fatto che i compensi venissero versati sotto forma di “regalie occasionali” in quanto la percezione di tali compensi conseguenti allo svolgimento di un’ attivita’ lavorativa, andava in ogni caso comunicata all’ INPS 

La condanna quindi veniva confermata dalla Cassazione.

Daniele Zamperini







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