Bifosfonati per gli operati di artroprotesi
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Argomento: Medicina Clinica


:Secondo uno studio osservazionale l'uso dei bifosfonati orali potrebbe ridurre il rischio di revisione delle artroprotesi di anca e di ginocchio.
I bifosfonati sono farmaci molto usati in clinica per ridurre il rischio di fratture osteoporotiche.
Attualmente le principali linee guida ne raccomdandano l'uso per la prevenzione secondaria in soggetti che abbiano già avuto una o più frattute dovute a fragilità ossea e in prevenzione primaria in soggetti a rischio fratturativo elevato.

 Il meccanismo d'azione di questi farmaci è essenzialmente quello di inibire l'attività degli osteoclasti e quindi il riassorbimento osseo conseguente.

Grazie a queste proprietà farmacologiche i bifosfonati potrebbero essere utili nel ridurre il rischio di revisione delle artroprotesi. Queste protesi sono diventate sempre più frequenti per il trattamento definitivo di gravi forme di artrosi dell'anca e del ginocchio.
Tuttavia dopo qualche anno dal loro impianto le protesi possono andar incontro a mobilizzazione a causa di un riassorbimento dell'osso periprotesico e quindi alla necessità di una revisione con reimpianto di nuova protesi.
 
Ma vi sono dati a favore dell'uso preventivo dei bifosfonati in questi casi?
Uno studio retrospettivo di coorte effeffuato nel Regno Unito ha valutato gli esiti di quasi 42.000 pazienti che erano stati sottoposti a protesi di ginocchio o d'anca. Sono stati escluse le protesi impiantate in pazienti con artrite reumatoide oppure in seguito ad una frattura dell'anca.
Si è osservato che i soggetti che avevano assunto bifosfonati per almeno sei mesi avevano, a 5 anni, un rischio di revisione della protesi inferiore rispetto a chi non aveva usato questi farmaci.
Gli autori dello studio hanno calcolato che è necessario trattare con bifosfonati orali 107 pazienti per 5 anni per evitare un intervento di revisione [1].
 
Si tratta come si vede di uno studio molto interessante considerando che le protesi d'anca e di ginocchio sono ormai diventate quasi un intervento di routine e che con l'invecchiamento progressivo della popolazione i pazienti sottoposti a questo tipo di intervento diventano sempre più numerosi.
Dato che un reintervento di revisione e di impianto di una nuova protesi è costoso e può comportare un rischio perioperatorio non indifferente qualsiasi trattamento medico in grado di ridurre tale rischio è il benvenuto.
Va tenuto presente però che lo studio recensito in questa pillola è di tipo osservazionale per cui, come abbiamo ripetuto molte volte, potrebbe essere gravato da vari tipi di distorsione. Pertanto questi risultati dovrebbero trovare conferma in studi di tipo randomizzato e controllato disegnati ad hoc.
Renato Rossi
Referenze
 
1. Prieto-Alhambra D et al. Association between bisphosphonate use and implant survival after primary total arthroplasty of the knee or hip: population based retrospective cohort study.
BMJ 2011;343:d7222. http://www.bmj.com/content/343/bmj.d7222





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