La vaccinazione antipneumococcica pediatrica protegge anche da adulti

Gli autori di questo studio hanno seguito l'andamento della malattia pneumococcia invasiva in otto aree geografiche americane (per un totale di 18.813.000 abitanti) per il periodo 1998-2003. Lo studio si proponeva di valutare l'impatto dell'uso del vaccino pediatrico contenente 7 sierotipi di pneumococchi.

L'incidenza di malattia pneumococcia invasiva nei soggetti >= 50 anni diminuì del 28% passando da 40.8 casi per 100.000 abitanti nel 1998-1999 a 29,4 casi per 100.000 nel 2002-2003. Per i sogegetti >= 65 anni l'incidenza nel periodo 2002-2003 fu di  41,7 casi per 100.000, inferiore all'obiettivo dell'Healthy People stabilito per il 2010 di 42 casi per 100.000.

L'incidenza di malattia invasiva dovuta ai 7 sierotipi contenuti nel vaccino coniugato pediatrico si ridusse del 55%. Al contrario l'incidenza degli altri 16 sierotipi contenuti nel vaccino pneumo-23 polisaccaride usato negli adulti non mostrò alcun cambiamento nel periodo considerato, mentre l'incidenza di infezione causata da sierotipi non compresi nei due vaccini aumentò del 13%.

Gli autori concludono che il vaccino antipneumociccico 7-coniugato usato nei bambini a partire dal 2000 ha sostanzialmente portato  ad avvantaggiarsene anche gli adulti >= 50 anni, ruducendo l'incidenza di malattia pneumococcia invasiva. Tuttavia soggetti con patologie concomitanti potrebbero avere benefici indiretti inferiori rispetto agli adulti sani.

Lo studio presenta alcuni limiti come per esempio  la mancanza di dati circa lo stato vaccinale  per il vaccino 23-polisaccaride e l'esatta descrizione di patologie concomitanti nei pazienti ammalati di malattia pneumococcica invasiva.

 Ref: JAMA. 2005 Oct 26; 294:2043-2051.

 

 Commento di Renato Rossi

Questo studio è di tipo osservazionale quindi non prova in modo inconfutabile che l'uso del vaccino 7-coniugato antipneumococcico nella popolazione pediatrica porti ad una riduzione della malattia invasiva negli adulti, però conferma i dati di un altro lavoro recente [1], che suggeriva come la vaccinazione pediatrica non solo riduce i casi di malattia invasiva nei bambini, negli adulti e negli anziani ma anche la comparsa di ceppi di pneumococco resistenti ai macrolidi.

Tra l'altro lo studio qui recensito è suggestivo perchè dopo l'introduzione della vaccinazione pediatrica si è osservata una riduzione dei casi di malattia invasiva solo per i ceppi di pneumococco contenuti nel vaccino 7-coniugato e non in quello 23-polisaccaride.

Secondo gli autori  questi dati dovrebbero portare le autorità sanitarie ad incrementare l'uso del vaccino pediatrico, anche se riconoscono che non sappiamo se questi benefici siano riproducibili in altri contesti e in popolazioni diverse.

Bibliografia:

Lancet 2005 Mar 5; 365:855-863